Politiche di genere

Venerdì 14 marzo 2014 si è svolto con successo l’evento GENER-AZIONI, organizzato dal BPW (Business andProfessional Women) Club Ticino in collaborazione con l’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale (IUFFP) di Lugano. L’evento GENER-AZIONI si ascrive nella serie di manifestazioni che BPW Club Ticino promuove da sei anni in occasione dell’Equal Pay Day, l’iniziativa di BPW International per stimolare riflessioni e proposte per contrastare la differenza salariale a sfavore delle donne.

In Svizzera le donne guadagnano ancora il 18,4% in meno dei colleghi uomini, a parità di funzione e responsabilità, e molte delle cause di questo divario hanno una matrice culturale.
Con GENER-AZIONI, BPW Club Ticino inaugura un progetto di mentorato attivo, focalizzando l’attenzione su uno strumento che, secondo molti studi, si rivela tra i più efficaci nell’abbattere le barriere culturali che molte donne incontrano durante la carriera.

L'Istituto di statistica dell'UNESCO (UIS) ha recentemente presentato "Women in Science", strumento interattivo che consente di visualizzare i dati statistici sulle donne nel campo della ricerca a livello mondiale. I numeri mostrano quanto le donne siano ancora sottorappresentate in questo ambito in quasi tutti i Paesi del mondo.

Nonostante il numero crescente di donne iscritte all'Università, queste rappresentano solo il 30% dei ricercatori a livello mondiale; inoltre, poche di loro riescono ad accedere ai massimi livelli di carriera. Non mancano però alcune eccezioni interessanti, come il caso della Bolivia, dove le donne rappresentano il 63% dei ricercatori, una percentuale molto più alta rispetto a quella dell'Italia (35%), della Francia (26%) o dell'Etiopia (8%).

Women in Science consente anche di esplorare e confrontare il divario di genere lungo il  percorso scolastico e di carriera.

Guardando la mappa delle donne in politica nel 2014, appena pubblicata dall’Onu e dall’Unione interparlamentare, si notano progressi innegabili: la partecipazione femminile è in crescita sia nei parlamenti che nei governi. Ma resta anche il problema di sempre: le donne non sono ancora riuscite a infrangere il “soffitto di cristallo”, anzi nell’ultimo anno si è registrato un calo del numero di donne capo di Stato o di governo (da 19 a 18).

Concentriamoci per un attimo sulle buone notizie. 1) Il numero di donne parlamentari nel mondo ha raggiunto un record del 21,8%, e ci sono oggi 46 Paesi dove almeno il 30% dei parlamentari sono donne (inclusa l’Italia). 2) Ci sono progressi nei governi: 36 Paesi del mondo hanno degli esecutivi dove le ministre sono il 30%, inclusa l’Italia (la mappa fotografa comunque la situazione nel gennaio 2014). 3) Le ministre si occupano di istruzione, questioni sociali e pari opportunità ma anche, sempre di più, di difesa e affari esteri. 4) Se potessimo garantire un tasso di crescita della partecipazione femminile in politica dell’1,5% (come quello registrato dal 2012 al 2013), raggiungeremmo la parità di genere nei parlamenti in meno di 20 anni.

The Guardian ha pubblicato, il 4 Febbraio 2014, una chiara infografica interattiva che mostra i diritti delle donne suddivisi per area geografica, nonché un dettagliatissimo Google Doc che approfondisce stato per stato le vari voci dei diritti (presenti o negati) della popolazione femminile.

Uguaglianza di genere, protezione dalle violenze pubbliche o domestiche, possibilità di accesso all’aborto: attraverso i dati delle Nazioni unite e della World Bank si ricostruisce un grafico che a volte spaventa. La visualizzazione è anche possibile in modo ponderato, ovvero rivelando il peso demografico dell’area coinvolta, per avere un’idea di quanto pochi siano i luoghi in cui le donne siano tutelate nella maniera più completa ed esaustiva.