Nonostante la crisi, la Lombardia è ancora un territorio vivace e in grado di innovare nelle pratiche aziendali, anche a favore dei lavoratori. E non mancano le iniziative per far circolare i buoni risultati delle azioni positive. Come testimoniano tre buoni esempi.

Negli ultimi anni sono state registrate molte trasformazioni sociali, demografiche, economiche e culturali. Dare un carattere territoriale ai bisogni potrebbe essere una risposta concreta a questi cambiamenti, anche in funzione dei vincoli di stabilità imposti a livello europeo. Le aziende sono sempre più chiamate a dare risposte ai bisogni di flessibilità e di conciliazione tra lavoro e vita privata dei propri dipendenti, non solo grazie alla collaborazione fondamentale con gli attori sociali e politici locali, ma anche mettendo a fattor comune i propri bisogni con quelli di altre aziende (è il caso delle cosiddette Reti di impresa).

Un contesto rappresentativo di questa evoluzione è la Lombardia, territorio in cui si registra una disoccupazione crescente ma che garantisce la percentuale di Pil sul totale nazionale paragonabile a quella della Germania sul Pil europeo. In questo contesto si è capito che solo con un maggiore coinvolgimento di famiglie, lavoratori e imprese è possibile garantire più ampi livelli di servizi sociali insieme a una gestione più efficiente delle risorse pubbliche e private. In particolare dal 2012 sono partite iniziative di finanziamento alle imprese, attraverso bandi che promuovono e incentivano l’attuazione di pratiche aziendali per il benessere e la conciliazione lavoro-vita privata.

 

Nella vivacità del territorio lombardo si segnalano altre due iniziative. La prima è nel campo della responsabilità sociale di impresa: ogni anno, dal 2012, l’unione delle camere di commercio lombarde organizza una raccolta di buone prassi (premiando le migliori), con l’obiettivo di promuovere e diffondere buone pratiche in campo etico, ambientale e nei rapporti con clienti e fornitori e nella gestione del personale, attribuendo così una responsabilità sociale alle aziende. La seconda, più recente, è costituita dal programma “workplace health promotion”, ossia promozione della salute e del benessere dei dipendenti nei posti di lavoro oltre gli obblighi di legge: le aziende che partecipano al programma si impegnano a seguire un percorso triennale di iniziative sulla promozione della salute dei lavoratori. L’Asl fornisce il supporto metodologico e scientifico e il coordinamento della rete, in collaborazione con Confindustria Bergamo. Vengono monitorati i risultati ottenuti in termini di salute e di riduzione di assenze per malattia. Una modalità di “fare rete” che ha già ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Uno degli obiettivi del programma è misurare i miglioramenti a livello di salute e di benessere tra i dipendenti delle aziende, per poi ottenere dall’Inail degli sconti sui premi che le aziende devono pagare per l’assicurazione sugli infortuni sul lavoro.

 

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