Fare impresa

122mila vivono di “bit”, tra le nuove iscritte oltre 1 su 3  è under 35

Nel digitale più lavoro e bilanci più smaglianti rispetto alla media, ma i protagonisti restano troppo pochi (solo il 2,3% di tutte le imprese)

Nei primi nove mesi dell’anno +38mila imprese, +18mila tra agosto e settembre

Viaggiano ad un passo più spedito delle altre, in media creano più occupazione e generano più ricchezza del resto delle imprese ma sono ancora poche le “digital companies” tricolore. Alla fine del terzo trimestre dell’anno, le imprese che operano nei settori digitali (dal commercio via Internet agli Internet service provider, dai produttori di software a chi elabora dati o gestisce portali web), hanno superato la soglia delle 122mila unità, pari solo al 2,3% del totale delle imprese italiane.
E’ quanto emerge dai dati diffusi in occasione dell’Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio italiane, in corso a Siracusa.

Le donne non si sono fermate nonostante la crisi; sono oltre 35 mila le nuove imprese rosa, ovvero il 65% del totale, per lo più giovani e con servizi digitali e innovativi.

Imprenditoria femminileLa crisi economica non ha fermato il mondo dell’imprenditoria al femminile. Sono infatti oltre 35 mila le nuove imprese rosa che sono nate nell’ultimo anno in Italia, ovvero il 65%dell’incremento complessivo. Le imprese con predominanza di donne, oltre a crescere con un tasso assolutamente migliore rispetto agli uomini, sono anche più giovani e multiculturali, nonché più predisposte all’innovazione e ai servizi digitali.

In particolare le imprese legate al digitale sono cresciute del +9,5%, contro il +3% complessivo, passando nell’ICT da 1.800 aziende a 20.500 tra il 2010 e il 2015. Lestartup innovative puntano sulla produzione di software e sulla consulenza informatica (24,3% rispetto al totale delle imprese in rosa), ma anche su ricerca e sviluppo (17,4%) e fornitura di servizi ICT (13,7%).

Circa 14 imprese su 100 sono guidate da under 35, mentre 9 su 100 sono guidate da donne straniere, con provenienze principali anche in termini di forza lavoro da Cina Romania e Marocco.

Ci sarà un secondo decreto sulle semplificazioni, sulle dichiarazioni precompilate si punta alla sperimentazione, il nuovo catasto verrà avviato. Ma sempre tenendo conto delle osservazioni del Parlamento. Parte in modo conciliante la corsa della delega fiscale, che al passaggio dei primi due decretio legislativi (semplificazione 1 e catasto, presentati nei giorni scorsi) è stata sottoposta a una prima verifica del mondo delle imprese oggi a Roma, alla tavola rotonda organizzata da Confartigianato in collaborazione con il Sole 24 Ore e trasmessa in streaming dalle 10 alle 12.30 (la registrazione sarà disponibile da domani sul sito del Sole 24 Ore).

"Nel percorso verso la semplificazione possiamo dire che si è conclusa la 'fase uno', quella dell'ascolto delle proposte e del monitoraggio per semplificare le procedure. Ora inizia la 'fase due', che prevede dieci azioni concrete, sei da fare nei prossimi mesi, altre due da fare entro il prossimo anno e le altre due in prospettiva. Sono soddisfatto, perché le risposte concrete, come è nello stile della Regione Lombardia, iniziano ad arrivare anche sul fronte della semplificazione". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, presentando - insieme all'assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini e al professore Giulio Sapelli - il documento che contiene le linee strategiche sulla semplificazione per le imprese, elaborato a seguito delle decine di audizioni svolte nelle scorse settimane dallo stesso Giulio Sapelli, insieme alla Direzione generale Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia.

SODDISFAZIONE PER LAVORO SVOLTO DAL COMITATO - "Sono molto soddisfatto del lavoro svolto in questa prima fase dal Comitato per la semplificazione guidato dal professore Giulio Sapelli, che ringrazio per il grande lavoro svolto" ha detto il presidente. "Dal giorno dell'insediamento del Comitato, lo scorso 7 aprile, - ha ricordato Maroni - sono stati fatti trenta incontri bilaterali con gli stakeholders, per individuare i nodi critici nel rapporto tra le imprese e la Pubblica amministrazione e cercare proposte per risolverli. Adesso parte la 'fase due', che, per noi, è una priorità, perché semplificazione vuol dire certezza delle leggi e delle procedure".