Fare impresa

Secondo una ricerca Istat sull'industria italiana le aziende vincenti durante gli anni di crisi sono state quelle che hanno saputo innovare e internazionalizzarsi. Ecco dieci statistiche che tastano il polso al sistema produttivo tricolore e raccontano le tendenze più significative emerse nei periodi di recessione.

Ha vinto chi ha saputo innovare processi e prodotti, connettendosi con altre aziende e andando a cercare i propri clienti lontano, sui mercati emergenti. Se necessario, anche aprendo stabilimenti all’estero. Ha perso chi si è intestardito nel tentativo di difendere le proprie quote di mercato con le armi tradizionali. È questo, in sintesi, il quadro del sistema produttivo tricolore che emerge dalla ricerca Istat “Chi vince e chi perde: l’industria italiana oltre la crisi, presentata al MIP Politecnico di Milano.

Ecco dieci numeri (e percentuali) tratti dal rapporto che meglio fotografano l’andamento del made in Italy durante questi ultimi anni di difficoltà.

Dopo gli interventi di Abirascid, Corbetta e Iozzia, il segretario di Italia Startup racconta cosa è emerso di positivo dagli Stati Generali. "Sono stati una prima volta. L'appuntamento è con il Global Entrepreneurship Congress 2015 a Milano".

Ho letto con interesse le preoccupazioni di Emil Abirascid, la risposta di Mattia Corbetta, le considerazioni del direttore di EconomyUp Giovanni Iozzia. E a quasi una settimana dall'evento posso tentare un bilancio sugli Stati Generali dell'ecosistema startup a MIlano. Ed è certamente positivo. Avendo partecipato, insieme a Stefano Firpo e a Mattia Corbetta, alla regia dell’incontro promosso da Italia Startup in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico posso dire senza tema di smentite, che l'evento è pienamente riuscito e che porta con sé prospettive davvero interessanti. Provo a spiegare perché.

Quante sono le nuove imprese che hanno avuto la certificazione di un investitore? Dove sono? In quali settori operano? A queste domande risponde la nuova iniziativa di Economyup, un database con le società finanziate dal 2012. Un work in progress aperto al contributo di tutti.

Sono tante, sempre di più, le startup. Un continuo fiorire che conferma la vivacità di un'ecosistema, fatto di giovani e meno giovani, che stanno lavorano per vincere la loro scommessa imprenditoriale. Uno sviluppo che accresce la voglia di conoscenza, la necessità di strumenti in grando di distinguere e analizzare. Economyup, all'interno di un programma di sviluppo che vedrà nei prossimi mesi il lancio di nuovi progetti, ha messo a punto il primo database delle startup finanziate.

Dopo Startup Insight, il report settimanale, realizzato in collaborazione con gli Osservatori del Politecnico di Milano e il Polihub, che "illumina" il lavoro delle startup in determinati settori di attività, StartupBase è un archivio in grado di rispondere a queste domande: quali sono le startup quelle finanziate, quelle che hanno avuto la "certificazione" di un investitore istituzionale (venture capitalist, acceleratori e incubatori, parchi tecnologici)? Dove sono? In quali settori operano? Le schede, quando sono disponibili, raccolgono anche i primi dati economici delle nuove società, di cui cui viene fornita anche veloce storia.

PREMESSA La Camera di commercio di Monza e Brianza informa che sono aperte le iscrizioni al Registro nazionale delle imprese storiche, reso disponibile sul sito istituzionale dell’Unioncamere (www.unioncamere.gov.it), allo scopo di incoraggiare e premiare quelle imprese che nel tempo hanno tramesso alle generazioni successive un patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali.
L'iscrizione nel Registro avviene con le modalità di seguito indicate.

1. DESTINATARI E REQUISITI
L’iniziativa è rivolta a tutte le imprese di qualsiasi forma giuridica operanti in qualsiasi settore economico, iscritte nel Registro delle imprese e attive, con esercizio ininterrotto dell’attività nell’ambito del medesimo settore merceologico per un periodo non inferiore a 100 anni. Tale requisito temporale deve essere maturato al 31 dicembre 2013 (ovvero, l’attività deve esistere almeno dal 1913).