Notiziario tematico

altDal 6 al 12 ottobre si svolgerà la seconda edizione della European Biotech Week, un’iniziativa promossa da EuropaBio (Associazione europea delle biotecnologie) volta a promuovere il ruolo delle biotecnologie nel miglioramento della qualità della vita, che ha in Assobiotec il suo partner italiano.

 

E' disponibile online sul sito di Assobiotec il programma preliminare della manifestazione, all'interno della quale si inserisce FutureCamp Europe - Bio-agrofood, che si svolgerà venerdì 10 ottobre presso l' Acquario Civico di Milano.

 

E’ sulla base dell’ampia corrispondenza tra i propositi della manifestazione e la propria missione che l’Associazione Donne e Tecnologie contribuisce all’iniziativa con il format “FutureCamp Europe”, in cui si analizzeranno in particolare i temi legati alle Biotecnologie applicate ai settori dell'Agrofood, Salute ed Industriale, attraverso le esperienze e le competenze di imprenditori, docenti e ricercatori che sono riusciti a fare della propria passione un mestiere. 

Le pari opportunità, in Italia, sono ancora dispari: le donne guadagnano meno degli uomini, fanno meno carriera e difficilmente occupano posti ai vertici di aziende e istituzioni. Ma, dato ancora più preoccupante, oggi hanno grandi difficoltà ad entrare o ri-entrare (magari dopo la nascita di un figlio) nel mondo del lavoro. E’ il quadro emerso da un’indagine condotta da Movimento Difesa del Cittadino e Codacons nell’ambito del progetto “Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista”.

Sarà complice la crisi, ma la condizione delle donne italiane ha davvero bisogno di essere messa al centro di decisioni importanti. E questo non vale solo per la politica: anche il mondo associativo ha bisogno di fare passi avanti e di riconoscere alla donna un ruolo maggiore.Se alcuni dati ci sembrano ormai quasi scontati (ad esempio il fatto che le donne siano poco rappresentate nella sfera politica e istituzionale), altri dovrebbero allarmarci ancora di più: il 70% degli intervistati dichiara di aver avuto un’esperienza diretta o indiretta di discriminazione di genere sul lavoro (l’80% delle donne). Oltre alla diferrenza salariale o contrattuale e a tutti quelli aspetti ancora troppo legati ad uno stereotipo della donna non pienamente inserita nel mondo del lavoro, ci sono enormi difficoltà pratiche: in primis la maternità che in Italia è ancora vista come un ostacolo alla carriera o a qualsiasi impegno lavorativo. Non solo non ci sono le tutele adeguate e i servizi necessari, ma è il mondo stesso del lavoro a non essere tanto “aperto” alle donne madri.

Coworking, fabLab, maker. Sono i nuovi job center dei professionisti del futuro, grazie al web. Un'indagine della Fondazione Ivano Barberini li ha contati.

Sono quasi trecento, sono giovani e forti e soni vivi e vitali. Sono le nuove fabbriche, i luoghi dove si fa innovazione. C’è un’Italia che lavora sottotraccia, che fa innovazione quotidiana e che si connette tutti i giorni con il futuro. C’è un popolo di partite Iva, free lance, artigiani digitali, prototipisti che si riunisce in luoghi comuni ma originali e crea lavoro e occupazione. E’ questo il fenomeno che passa sotto il nome del coworking, dei fabLab, dei maker e degli start upper. Sono i nuovi protagonisti del lavoro. Cambiano i luoghi, gli spazi, ma anche i profili, i modi di lavorare. Il coworking non è solo uno spazio fisico ma uno stile, fatto di condivisione di un ambiente di lavoro, con postazioni informatiche e una connessione veloce, dove si mantiene un’attività indipendente.Fine del taylorismo e avvio di un nuovo modo di lavorare? I coworker non lavorano per la stessa azienda, sono professionisti che solitamente lavorano da casa, liberi professionisti o free lance, che creano una comunità di coworking. FabLab deriva sa Fabrication laboratory, e non è né una fabbrica né una bottega artigiana, ma uno spazio in cui sono disponibili alcune tecnologie rappresentate solitamente da una macchina a taglio laser, una stampante 3D, una fresa a controllo numerico, una macchina per la prototipazione rapida. A censire queste nuove realtà con una mappatura e un’indagine di sfondo è la Fondazione Ivano Barberini, che ha censito 246 realtà: 191 coworking, 45 Fab Lab, 10 coworking comprensivi di Fab Lab. Al nord sono 150, al centro 59, al sud 37.  

I dati della ricerca “Experando- Expo 2015: aspettative, speranze, progetti” condotta dall’Università di Milano-Bicocca su circa duemila studenti di tutti i corsi di laurea dell’ateneo.

Il 27 per cento degli studenti universitari è molto interessato a Expo 2015, il 51 per cento lo è abbastanza. Il 58 per cento conosce correttamente il tema di Expo e il 63% pensa che l’evento sarà un’opportunità soprattutto per Milano, contro il 51% che crede possa esserlo per tutta l’Italia e il 19% che lo ritiene una buona occasione di crescita anche a livello personale.

Sono alcuni dei dati della ricerca “Experando- Expo 2015: aspettative, speranze, progetti” condotta dall’Università di Milano-Bicocca su circa duemila studenti di tutti i corsi di laurea dell’ateneo. 

La ricerca è stata presentata durante una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Cristina Messa, rettore Universita' Milano-Bicocca, Cristina Tajani, assessore Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Comune di Milano, Gianni Confalonieri, direttore Settore Relazioni Istituzionali con la Città ed Expo Comune di Milano, Alberto Mina, direttore Relazioni Esterne e istituzionali Padiglione Italia – Expo Milano 2015, Rossella Citterio, direttore comunicazione di Expo 2015 spa.