Expo 2015 e giovani: il 78% è interessato, lo scetticismo è sul dopo
I dati della ricerca “Experando- Expo 2015: aspettative, speranze, progetti” condotta dall’Università di Milano-Bicocca su circa duemila studenti di tutti i corsi di laurea dell’ateneo.
Il 27 per cento degli studenti universitari è molto interessato a Expo 2015, il 51 per cento lo è abbastanza. Il 58 per cento conosce correttamente il tema di Expo e il 63% pensa che l’evento sarà un’opportunità soprattutto per Milano, contro il 51% che crede possa esserlo per tutta l’Italia e il 19% che lo ritiene una buona occasione di crescita anche a livello personale.
Sono alcuni dei dati della ricerca “Experando- Expo 2015: aspettative, speranze, progetti” condotta dall’Università di Milano-Bicocca su circa duemila studenti di tutti i corsi di laurea dell’ateneo.
La ricerca è stata presentata durante una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Cristina Messa, rettore Universita' Milano-Bicocca, Cristina Tajani, assessore Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Comune di Milano, Gianni Confalonieri, direttore Settore Relazioni Istituzionali con la Città ed Expo Comune di Milano, Alberto Mina, direttore Relazioni Esterne e istituzionali Padiglione Italia – Expo Milano 2015, Rossella Citterio, direttore comunicazione di Expo 2015 spa.
Il sondaggio è stato realizzato tra il 29 aprile e il 15 maggio attraverso un questionario online. La maggioranza degli studenti è composta da studentesse (64 per cento), il 49 per cento proviene dalla regione Lombardia e il 44 per cento da Milano e provincia, mentre il 7 per cento risiede in altre regioni.
Gli studenti sanno relativamente poco dell’ubicazione del sito espositivo di Expo e del numero di Paesi partecipanti. Per il 26% Expo 2015 si tiene genericamente a Milano. Altri pensano (il 63%) che si terrà negli spazi di Rho Fiera o a Rho.
I ragazzi indicano in internet e i sociali network (circa il 61%) i mezzi preferiti per informarsi – ed essere informati – su Expo 2015. Una certa sorpresa la suscita però quel 63% che indica come preferenziale il canale televisivo.
Chiara disponibilità dichiarano i giovani (57.7%) e più le ragazze dei ragazzi a svolgere attività di volontariato, soprattutto per acquisire nuove professionalità spendibili sul mercato del lavoro.
Ambivalente è l’opinione relativa a effetti e ricadute durante e dopo Expo. Nel primo caso prevalgono decisamente gli ottimisti (e le studentesse tra queste), che pensano a ricadute positive per il turismo (98%), per l’ampliamento dell’offerta culturale (96%) e per l’internazionalizzazione del nostro paese (94%).
Sul dopo Expo, invece, nonostante non manchino prospettive positive, sono numerosi gli scettici, che concentrano i loro timori soprattutto sulla paura di un aumento del costo della vita.
Tra i vantaggi che gli studenti si aspettano, al primo posto “nuovi contenuti sui temi dell'ambiente e della sostenibilità” (58,5%) seguito da opportunità e occasioni di lavoro (57,6%) e maggiori processi di internazionalizzazione della città (49,3%). Ma grandi speranze i giovani ripongono nella opportunità che l’esposizione riserverà per affrontare grandi temi planetari a partire dallo spreco alimentare (60.2%), l’acqua, la cultura del cibo e il risparmio energetico (tra il 57.2 e il 55.3%).
Infine, gli studenti dell’ateneo di Milano-Bicocca sembrano avere le idee piuttosto chiare sul futuro dell’area Expo. Infatti, ciò che auspicano per un buon utilizzo del sito espositivo successivamente all’evento sono, nell’ordine: la realizzazione di “Centri di ricerca e sviluppo” (68.8%), “Spazi culturali (mostre, musei, gallerie d'arte, centri convegni)” (63.6%), “Centri polifunzionali: culturali, sportivi, ricreativi, commerciali” (51.9%).