Fare impresa

23 gennaio 2010
Auditorium Casa dell’Economia
Via Tonale 30 - Lecco
 

La legislazione italiana in tema di lavoro è riconosciuta come una delle più avanzate. Anche nel campo delle Pari Opportunità il nostro Paese ha già fatto scelte legislative importanti.

Nonostante ciò, molti sono ancora oggi gli ostacoli alla presenza attiva delle donne nel mondo del lavoro e nelle istituzioni.

Il convegno ha dunque lo scopo di:

-- fare il punto della situazione, partendo dai dati relativi al nostro territorio;
-- aiutare a capire le dinamiche quotidiane presenti nel rapporto donne – lavoro;
-- contribuire a diffondere ed immaginare pratiche positive, dentro un’organizzazione del lavoro anche a misura di donna, in cui la flessibilità non sia precariato, la valorizzazione del merito non sia competizione spietata, il tempo di lavoro sia compatibile col tempo di vita e di cura.


Visualizzate il programma qui.

altUn'impresa artigiana su quattro ha avuto difficoltà, nel 2009, a reperire personale qualificato. Con il risultato che lo scorso anno, rispetto ad un fabbisogno occupazionale di 93.410 persone, i piccoli imprenditori hanno dovuto rinunciare ad assumere il 25,1% della manodopera necessaria, pari a 23.446 persone. Il dato è stato reso noto in occasione del convegno organizzato a Roma dalla Confartigianato per approfondire i contenuti del 'Piano di azione per l'occupabilità dei giovani attraverso l'integrazione tra apprendimento e lavoro' messo a punto dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

"Il piano 'Italia 2020' - ha detto il segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli - è finalmente l'occasione per rilanciare l'apprendistato, offrendo ai giovani uno strumento formativo fondamentale per entrare nel mondo del lavoro. L'apprendistato rappresenta infatti il principale strumento di inserimento nelle imprese artigiane attraverso un percorso di formazione e lavoro. Nel 2008 (ultimo dato disponibile, ndr) gli apprendisti nelle imprese artigiane erano 218.344, vale a dire circa un terzo rispetto al totale dei 640.863 apprendisti".

altNell’era del precariato e della disoccupazione giovanile c’è un settore che lamenta mancanza di personale qualificato da inserire nelle proprie aziende. E’ quello dell’artigianato.

Un’impresa artigiana su quattro ha avuto infatti difficoltà, nel 2009, a reperire giovani che volessero imparare un mestiere. Con il risultato che lo scorso anno, rispetto ad un fabbisogno occupazionale di 93.410 persone, i piccoli imprenditori hanno dovuto rinunciare ad assumere il 25,1% della manodopera necessaria, pari a 23.446 persone. Il dato è stato reso noto dalla Confartigianato che ha commentato i contenuti del “Piano di azione per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro” messo a punto dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Il piano ‘Italia 2020′ – ha detto il segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – è finalmente l’occasione per rilanciare l’apprendistato, offrendo ai giovani uno strumento formativo fondamentale per entrare nel mondo del lavoro. L’apprendistato rappresenta infatti il principale strumento di inserimento nelle imprese artigiane attraverso un percorso di formazione e lavoro. Nel 2008 (ultimo dato disponibile, ndr) gli apprendisti nelle imprese artigiane erano 218.344, vale a dire circa un terzo rispetto al totale dei 640.863 apprendisti”.

Fonte: innovhub

Scadenza: 22 gennaio 2010
 
Innovhub e Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, invitano alla presentazione di progetti e di imprese in campo biotecnologico, nelle diverse aree di applicazione. I progetti selezionati avranno l’opportunità di presentarsi il 19 e 20 aprile 2010, nel corso della terza edizione di BioInItaly, a investitori italiani e stranieri con l’obiettivo di sviluppare le possibilità di finanziamento delle iniziative più promettenti del settore. In questa nuova edizione verrà organizzata una sessione specifica per i progetti biotech in fase precoce (Early projects). I criteri fondamentali per poter accedere alla selezione richiedono che l’impresa sia già strutturata e attiva nel settore delle biotecnologie (Sessione companies) oppure riguardino progetti di spin-off o di start-up da enti di ricerca o aziende (Sessione early projects). La sede, in entrambi i casi deve essere in Italia.