Fare impresa

Ridurre la pressione fiscale, privatizzare e abolire la golden share, rafforzare l'Antitrust e deregolamentare, aumentare il numero dei laureati. Sono le priorità per l'Italia indicate dall'Ocse nel rapporto "Obiettivo Crescita" che stima gli introiti fiscali del 2010 pari al 42,8% del Pil (42,6% nel 2009 e 41,1% nel 2000-2007) contro una media Ocse del 35,8%. Tra le priorità, la riduzione del cuneo fiscale sui redditi da lavoro, con le raccomandazioni di «abbassare le aliquote marginali sui redditi e i contributi pensionistici e di ampliare il campo delle deduzioni dei costi della manodopera nell'Irap». Per finanziare i tagli alle tasse, una maggiore lotta all'evasione. Stop, inoltre, ai condoni.

Non solo mimose per la Festa della Donna. Per l’occasione Confartigianato ha voluto ricordare l’impegno e la volontà delle donne d’impresa. Secondo i dati Istat in Italia la partecipazione delle donne ai tentativi di ripresa economica è aumentata: tra giugno 2008 e giugno 2009 sono 21mila le imprese femminili che si sono create. E anche nel fermano esistono esempi virtuosi di realtà medie e piccole in grado di conciliare creatività e industria.

Tra le storie particolari delle imprenditrici c’è quella di Isola Sgariglia, tenace capitana d’impresa di Montegranaro che con il suo laboratorio di creazione borse da ben 34 anni è presente sul mercato. “È difficile per una donna, deve lottare il doppio di un uomo, ma in certi casi invece è avvantaggiata, sa gestire meglio situazioni e problemi”.

alt -1,2% le imprese individuali, bene le coop (+3,2%)
Donne in attivo in 1 provincia su 5, il doppio degli uomini

La crisi non fa sconti all’imprenditoria femminile eppure, nel 2009 come nell’anno precedente, le ‘capitane’ d’impresa resistono meglio rispetto ai colleghi uomini. Pur chiudendo l’anno con il segno meno, per le imprese individuali a conduzione femminile il bilancio 2009 risulta meno pesante di quello subito dalle imprese con a capo un uomo: -1,2% (pari a 10.130 unità in meno), contro il -1,6% fatto registrare dai colleghi uomini.
 
A sostenere la migliore tenuta delle imprese al femminile hanno contribuito in maniera significativa le attività avviate da donne immigrate da paesi non appartenenti all’Unione Europea, il cui saldo è stato positivo per poco più di 3mila unità (il 6,4% in più rispetto al 2008).

Un patto sociale tra lavoratori e imprese per realizzare la riforma fiscale. A lanciare la proposta è il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenendo a 'La telefonata' su Canale 5. 'Noi - ha spiegato - dobbiamo essere uniti con Confindustria, artigiani e commercianti, rinunciando ciascuno alla propria opinione, per trovare una convergenza che costringa la classe dirigente a fare la riforma, visto che nessun governo ha voluto mai riformare il sistema fiscale perché è molto più comodo far pagare lavoratori e pensionati''. Quello che serve, sottolinea il leader del sindacato, è ''una riforma integrale".

"Non importa - dice - se ci metteremo un anno, tutti devono porsi l'obiettivo di modificare un sistema fiscale che non regge più ormai da almeno un ventennio. L'Italia è cambiata: ci sono molti lavoratori dipendenti - sottolinea - che pagano fino all'ultimo centesimo perché obbligati da un sistema di ritenuta alla fonte, mentre gli altri non sempre lo fanno. Il nostro 'tax day', la nostra manifestazione di sabato scorso contro le tasse, non è la rivendicazione di qualche piccola restituzione. Questo è successo nel corso di tanti anni e ora siamo stufi''.