Ridurre la pressione fiscale, privatizzare e abolire la golden share, rafforzare l'Antitrust e deregolamentare, aumentare il numero dei laureati. Sono le priorità per l'Italia indicate dall'Ocse nel rapporto "Obiettivo Crescita" che stima gli introiti fiscali del 2010 pari al 42,8% del Pil (42,6% nel 2009 e 41,1% nel 2000-2007) contro una media Ocse del 35,8%. Tra le priorità, la riduzione del cuneo fiscale sui redditi da lavoro, con le raccomandazioni di «abbassare le aliquote marginali sui redditi e i contributi pensionistici e di ampliare il campo delle deduzioni dei costi della manodopera nell'Irap». Per finanziare i tagli alle tasse, una maggiore lotta all'evasione. Stop, inoltre, ai condoni.

Il divario tra l'Italia e i principali Paesi industrializzati in termini di Pil pro capite e produttività «si é ampliato in modo sostanziale». La Penisola è 20esima per Pil pro capite sui 30 Paesi aderenti all'Organizzazione. Il gap rispetto ai 'primi della classe, vicino al 30%, deriva in primis dalla minore produttività (-25% rispetto alla metà migliore dei Paesi Ocse). «La performance della produttività resta modesta», tuttavia «le azioni di liberalizzazione e incremento della concorrenza ne hanno migliorato le prospettive», anche se resta la necessità di altre riforme.


Fonte: Il Sole 24 Ore
(articolo pubblicato il 10 marzo 2010)