Ambiente, risparmio energetico

Si chiama Smart polygeneration Microgrid, è un progetto smart cities appena inaugurato dal campus di Savona, dell’Università degli Studi di Genova. Sarà affinato grazie alla collaborazione con il Laboratorio di Ricerca dell'Università di New Castle, in Inghilterra. Intanto, anche Singapore vorrebbe replicare la piattaforma.

Primo esempio in Europa, ingegneria italiana, cooperazione con l'estero.

Sono questi gli atout che hanno consentito al progetto Smart polygeneration Microgrid di decollare, generando un contesto favorevole ad attrarre anche capitali stranieri. Il piano dell’Università degli Studi di Genova è stato sviluppato dal Centro Servizi Interfacoltà del Polo Universitario di Savona, in collaborazione con i Dipartimenti di Ingegneria presenti nel Campus della città.

L'obiettivo? Dare vita a una rete intelligente, in grado di distribuire energia elettrica a bassa tensione. Il modulo sperimentale è stato concepito all'interno del piano delle Smart Cities, e si compone di un’infrastruttura di tecnologie, sistemi avanzati di gestione, controllo e comunicazione che consentano un aumento dell’efficienza, dell’affidabilità e della qualità del sistema elettrico.

Brevetto interamente italiano che può originare interessanti sviluppi futuri, non solo in Italia, come suggeriscono le premesse.

Da aprile il decollo ufficiale di Accredia, ente autorizzato dal governo con il compito di certificare che un grande concerto, o una fiera, rispetta tutti i paramenti ambientali.

C’è un business che ruota attorno alla certificazione di sostenibilità rilasciata alle diverse kermesse che ogni anno si svolgono qui e là nel nostro paese. Ma chi controlla che i certificatori seguano le regole e promuovano solo i meritevoli? Fino a oggi nessuno. Le cose stanno però per cambiare. In Italia sta per partire l’accreditamento volontario dei certificatori di eventi sostenibili. Sarà Accredia, ente autorizzato dal governo, a fare questo tipo di lavoro. Il lancio ufficiale del nuovo sistema è previsto per il 31 marzo, durante un convegno organizzato in collaborazione con l’Uni. E gli stessi organizzatori dell’Expo 2015 faranno un po’ da “madrina” dell’appuntamento con la loro partecipazione. Ma ci saranno anche gli organizzatori di grandi concerti e i rappresentanti di Aefi, l’associazione che rappresenta gli organizzatori di fiere. Proprio in vista dell’Expo 2015 Accredia spera di far partire i primi accreditamenti. E di dare il “bollino blu” alle società che probabilmente scenderanno in campo per aggiudicarsi la certificazione dell’evento più atteso del momento. 

Dal Comune un sostegno per gli ‘orti urbani’ milanesi. La Giunta ha approvato alcune modifiche che migliorano le linee di indirizzo preesistenti: 

  • Riduzione delle tariffe
  • Abolizione del deposito cauzionale
  • Allungamento dei tempi di concessione

Per la prima volta arriva un testo unico valido per tutta la città.
“Gli orti urbani sono una grande risorsa per la città – ha dichiarato l’assessora al Verde Chiara Bisconti – vanno sostenuti e difesi. Con queste modifiche aiutiamo le tante persone che, con cura e amore, rendono vive aree altrimenti lasciate a se stesse. Inoltre diamo un riferimento certo per tutti, uniformando le regole”.
Scompare il deposito cauzionale. All’atto dell’assegnazione e ogni anno in via anticipata, i concessionari versano solo il canone annuale, stabilito in 1 euro al mq.

L’Amministrazione Comunale di Rho ha approvato l’atto di indirizzo per l’affidamento in concessione del servizio di illuminazione pubblica e degli impianti semaforici. L’impianto di illuminazione pubblica comunale ha un’estensione di 134 Km ed è dotato, al 31 agosto 2013, di 7.404 punti luminosi di diverse potenze e tipo.
Con il nuovo affidamento in concessione, il Comune di Rho punta ad ottenere, grazie ai risparmi di consumi energetici (e quindi di emissioni di CO2) già ottenuti con gli impianti convenzionabili, un ulteriore risparmio stimato in 963.019 KWh anno rispetto al dato reale dell’anno 2012, pari al 29%, e di ben 1.985.046 KWh anno, rispetto al dato di consumo nominale dell’impianto. Si otterrà quindi un risultato ancora migliore rispetto al dato previsto dal P.A.E.S, sia grazie alle innovazioni tecnologiche messe in atto in precedenza, sia in termini di consumi energetici, di riduzione di emissioni di CO2 e di efficienza luminosa degli apparecchi, che viene stimata all’interno degli atti convenzionali pari a minimo 90 lm/W.