Welfare innovativo

“Sostenibile” non è solo una parola, ma fa riferimento ad un preciso approccio di tipo sociale, economico e ambientaleUn metodo di vita, un modo di relazionarsi con il territorio e con gli altri. La sostenibilità ovviamente non è assoluta, ma fa riferimento ad un contesto, una società o un momento economico, che si trovano in determinate condizioni. Esiste una forma di lavoro “sostenibile”, che sta prendendo sempre più piede in Italia e che all’Estero è diffusa da un pezzo: il coworking

Non solo una costruzione può essere sostenibile, ma anche un metodo, un’idea, un gruppo, una tendenza, che esprimono una risposta ad un certo bisogno di una comunità, che implica una massimizzazione del rapporto costi–benefici ed una generale ottimizzazione delle risorse. 

Se le modalità di telelavoro fossero applicate a 1,3 milioni di lavoratori, rispetto agli attuali 3/400.000 potremmo ottenere un recupero di circa 4 miliardi di euro all'anno (un quarto di punto di punto del Pil), corrispondente all'Imu della prima e seconda casa o al 15% del piano di recupero costi del Commissario Cottarelli.

Da qualche anno Federmanager sta portando avanti una serie di iniziative con lo scopo da un lato di fotografare la situazione nazionale del “telelavoro” in riferimento alle altre esperienze internazionali e dall’altro nell’intento di stimolare, anche nel nostro Paese, l’adozione di modelli innovativi di lavoro attraverso l’abbattimento di barriere culturali e tecnologiche.

Negli ultimi tre anni abbiamo vissuto: quattro crisi di Governo, lo spread a oltre 550 punti rispetto ai bond tedeschi, la disoccupazione al 12.5 %, un milione di disoccupati sotto i trenta anni pari al 42% della popolazione di riferimento con punte del 65% nelle Regioni del Sud Italia, l’emigrazione intellettuale in crescita esponenziale verso le nazioni del Nord Europa e dell’Est, la cancellazione di oltre 500 mila partite IVA, la creazione di almeno 250 mila esodati attualmente in cerca di pensione o ricollocazione, il tentativo di recupero di risorse derivanti da un’evasione fiscale stimata in circa 150 miliardi all’anno. Il primo tentativo di recupero di risorse attraverso la cosiddetta spending  review, 3 o 4 miliardi, da parte del commissario Bondi. Senza esito. Il secondo tentativo previsto dalla legge di stabilità del valore stimato di 35 miliardi di euro affidato alla gestione del commissario Cottarelli.

C'era anche Lorenzo, un bimbo di pochi mesi, nella sala conferenze di Ambiente Parco, mentre martedì sera era in corso «Social Media Lab - ABC dei social media», la conferenza dell'esperta in scienze della comunicazione Viviana Rossi.

La mamma di Lorenzo, infatti, ha deciso di portarlo con sé per non rinunciare al primo evento organizzato dalla neonata Woman Lab srl (e stata inaugurata meno di un mese fa), la società fondata da cinque professioniste unite dalla convinzione che - soprattutto nell'attuale periodo di crisi - sia importante attivare energie e risorse per favorire la crescita professionale e imprenditoriale femminile, seguendo un'ottica di genere.

E se nel job act, il premier Mattero Renzi rottamasse anche un po’ di luoghi comuni sul lavoro e inserisse la proposta di legge sullo smartworking? Solo pochi giorni fa Cristine Lagarde, l’autorevolissima direttora del Fondo Monetario Internazionale, ha rimproverato all’Italia di non fare abbastanza per favorire il lavoro femminile e ha concluso che questa è una delle debolezze della nostra economia. Per dimostrare che non è una posizione idealogica ha ricordato il caso dell’Olanda, dove la diffusione di molte forme di lavoro flessibile consente alle donne (e anche agli uomini)  di non trovarsi di fronte a una scelta difficile tra il lavoro o la famiglia.

Arianna Huffington nel suo libro <Cambiare passo> (che è un po’ il cambiare verso renziano…)  dall’alto della sua strepitosa carriera, dice che la cultura maschile del lavoro è arrivata alla frutta e propone di cambiarla, lavorando meno per lavorare meglio. Lo dice da donna pensando alle donne, ma pensando anche che una rivoluzione dolce sul lavoro farebbe bene sia alle donne che agli uomini. E poi ci sarebbe la Sanberg, la capa di Facebook, che incita le donne a insegnare agli uomini come si fa a lavorare e vivere insieme.