Fare impresa

Le aziende, avendo colto l’importanza di utilizzare a pieno le possibilità offerte dai nuovi media, hanno deciso di cambiare e a volte rivoluzionare il proprio approccio al mercato spostandosi progressivamente sul fronte del social media marketing. Ecco che, per raggiungere e acquisire nuovi clienti, hanno aperto un profilo sui diversi Social Network, oppure hanno curato e prodotto contenuti propri magari con un blog aziendale e altro ancora.

Il report dell’IstatLe tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese” evidenzia come nel 2013 il 96,8% delle imprese italiane con almeno 10 addetti dispone di una connessione a Internet, in aumento rispetto al 95,7 % del 2012. Tuttavia solo 3 aziende su 10 dispongono di una connessione veloce, superiore ai 30 Mbps.

Con la fiducia di oggi e il passaggio in aula domani, salvo deroghe, la Web Tax entrerà in vigore dal Primo Gennaio 2014.
A partire dal prossimo anno, l’Italia sarà tra i primi Paesi d’Europa dove le aziende che vendono pubblicità online, soprattutto le grandi compagnie, dovranno disporre di partita iva italiana e adeguarsi al regime fiscale del nostro paese.
Il Presidente di Confindustria digitale Stefano Parisi annuncia una conferenza stampa che mira a lanciare l’allarme sulle misure in questione, anche in riferimento all’esclusione dei libri digitali dagli incentivi previsti per quelli cartacei.

L'emendamento alla legge di Stabilità proposto dal senatore democratico Edoardo Fanucci e approvato dalla commissione Bilancio della Camera introduce una imposta inedita per l'Italia e l'Europa intera. La cosiddetta web tax prevede, infatti, che i giganti della Rete, come Google e Amazon, ma anche tutti coloro che effettuano transazioni commerciali online, compresi gli operatori terzi, debbano avere partita Iva italiana. Un modo per poter calcolare i volumi di vendite realizzati in Italia nei settori di pubblicità, e-commerce e gioco online, e tassarli.