Internazionalizzazione

Questa settimana la Commissione europea ha pubblicato i risultati di uno studio condotto in sei città dell'Unione sulla libera circolazione e l'integrazione dei cittadini. In tutte e sei le città (Barcellona, Dublino, Amburgo, Lille, Praga e Torino) è emerso che l'arrivo di giovani in età lavorativa ha contribuito positivamente allo sviluppo delle economie locali. 
Sono infatti numerosi i benefici di questa mobilità:

  • I nuovi arrivati svolgono il ruolo di attivatori del mercato del lavoro locale
  • Sono un impulso alla crescita di nuovi settori
  • Fanno da contrappeso all’invecchiamento demografico

Le imprese tedesche sono i maggiori acquirenti di aziende italiane: come ha riportato il Financial Times sono ben 23 le Pmi italiane passate in mani tedesche nel 2013, dopo le 20 acquisizioni registrate nel 2012.
In alcuni casi, il quartier generale è già stato discretamente trasferito dall'Italia alla Germania. Il perché lo spiega Carlos Mack, legal adviser di Lehel Invest Bayern, gruppo di private equity specializzato nell'espansione delle Mittelstand, le Pmi tedesche. «L'obiettivo è quello di spostare gli asset più di valore (marchi, brevetti, management, liste di clienti) lontano dall'Italia, dove è più facile trovare finanziamenti da banche non italiane». È ovvio infatti, continua Mack, che i tedeschi non sono interessati all'asfittico mercato italiano «ma ai prodotti delle Pmi tricolori e al fatto di collocarli da qualche altra parte». Spesso le Mittelstand finiscono insomma per acquisire i loro subfornitori italiani, che lavorano benissimo e sono molto apprezzati a nord delle Alpi, ma che stanno attraversando una lunga fase di difficoltà.

Il produttore cinese di computer Lenovo è stato alla ribalta della cronaca per due settimane di fila: ha infatti accettato di acquisire Google e Motorola, con un’operazione che si rivela la più grande ad opera di una società cinese nel settore della tecnologia.

Neelie Kroes, Commissario europeo per l’Agenda digitale, afferma che, di fronte alla profonda crisi che colpisce l’economia e la società, l’Europa ha bisogno di attingere a nuove fonti di crescita in settori che rafforzeranno la competitività, promuoveranno l’innovazione e contribuiranno alla creazione di nuove opportunità lavorative.