Internazionalizzazione

altIl 28 aprile 2009 è stato presentato presso il Senato della Repubblica il progetto-reportage televisivo Un ponte in rosa - Storie di professionalità al femminile tra Italia e Cina, ideato e condotto dalla giornalista Francesca Romana Di Biagio, con il patrocinio del Senato della Repubblica Italiana, Fondazione Italia-Cina, Camera di Commercio Italiana in Cina, AGIM (Associazione giovani Italiani nel Mondo) e la sponsorship di SPIB Insurance Brokers e BC& I Insurance Brokers.
Il reportage, ambientato interamente a Shanghai e dedicato al rapporto tra internazionalizzazione e sviluppo sociale femminile e alle opportunità professionali offerte alle donne cinesi dalla presenza di aziende italiane in Cina, propone 10 interviste a donne italiane e cinesi che hanno intrapreso una carriera di successo nel Regno di Mezzo.

Per visionare il promo: http://www.italianwomenworld.com/blog/post01.asp?id=2076
Ni hao! C'è un Toeffl anche per la lingua cinese "alta", il mandarino, si chiama HSK e, come ci racconta Emma in questo post, in Italia è un boom di iscrizioni agli esami, perchè conoscerlo bene è utile per il lavoro. I candidati sono giovani italiani oppure cinesi che vivono da noi, nell'Italia multiculturale che c'è ed è una cosa diversa dalle inquadrature a tinte forti dei media. Sono i ragazzi delle "seconde generazioni", e da quest'anno c'è anche un test apposta per i bambini, ma anche qualche italiano ci prova...Bellissimo!

Quest’anno, a Milano, erano più che mai. Duecento studenti di lingua cinese hanno affrontato, sabato 16 maggio, oltre due ore di test per stabilire il proprio grado di conoscenza del mandarino. Duecento persone suddivise a seconda della difficoltà dell’esame scelto: 126 hanno partecipato al test di livello basic (jichu), 37 all’intermedio (chuzhong), 7 a quello elevato (gaodeng). Non solo: c’erano anche 30 bambini che hanno preso parte all’esame di 45 minuti per minori di 15 anni (xiao’er).
Il numero degli esaminandi in cinese è in salita anno dopo anno: nel 2008 a Milano erano 180, ma nel 1999, quando l’Università degli Studi di Milano divenne la prima sede per il test in Italia, erano appena 40. Effetto di una immagine della Cina che anche in Italia sta cambiando: se fare i conti con Pechino è ormai diventato inevitabile, un numero crescente di giovani è spinto a puntare sul mandarino per darsi una chance in più nel mondo del lavoro. Così, mentre negli atenei italiani si moltiplicano i corsi di cinese, aumenta anche il bisogno di imparare la lingua meglio degli altri. E di avere qualcuno che lo attesti in modo ufficiale.
Lo Hanyu Shuiping Kaoshi (HSK), organizzato dall’Office of Chinese Language Council International (abbreviato in cinese Hanban), è proprio questo: l’unico esame ufficiale per valutare la conoscenza del cinese. Funziona un po’ come il Toefl, o come i test delle altre lingue: le domande arrivano in buste sigillate dalla Cina, gli esaminandi vengono guidati nelle varie prove da una voce registrata in cuffia e le risposte vengono spedite a Pechino per essere valutate direttamente dalle commissioni cinesi.
Il test inizia con il tingli (ascolto), procede con la yufa (grammatica) e finisce con la yuedu (lettura e comprensione).
La difficoltà delle domande e dei testi è in crescendo e le diverse parti e risposte non sono valutate in modo identico. «A dire il vero, i criteri di valutazione sono sconosciuti, il punteggio assegnato alle risposte è variabile», spiega Clara Bulfoni, referente responsabile per l’esame alla Statale di Milano, ricercatrice del Dipartimento di lingue e culture contemporanee della facoltà di Scienze politiche e docente di lingua cinese a Mediazione linguistica e culturale.
Il boom dell’HSK non riguarda soltanto l’Italia: nel 2008, sono state più di 400mila in tutto il mondo le persone che hanno preso parte al test; nel 1990, anno di avvio sperimentale dell’esame, erano meno di 2500. Effetto anche del moltiplicarsi delle sedi d’esame, passate da 3 in 3 paesi nel 1991 a 126 in 50 paesi nel 2008.
In Italia oggi anche Venezia, Roma e Napoli sono sedi d’esame HSK. «Ma – sottolinea Bulfoni - Milano è stata la prima in Europa a offrire, quest’anno, anche il test per i bambini. I trenta che lo hanno provato sono quasi tutti cinesi di seconda generazione, figli di immigrati che rischiano di perdere la loro lingua madre. C’è anche una ragazzina italiana: ha 15 anni. Credo che il numero dei giovanissimi che provano il test aumenterà velocemente nelle prossime edizioni».

Fonte: Il Sole 24 ORE
altDal 27 al 29 maggio 2009 a Venezia si terrà il convegno "La Cina e l'Occidente.Lezioni da Matteo Ricci", organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini e dedicato a un tema di grande attualità: i rapporti tra la Cina e l'Occidente nel mondo globalizzato. Il convegno, al quale parteciperà anche il presidente della Fondazione Italia Cina Cesare Romiti, prende spunto dalla vicenda di Matteo Ricci, del quale nel 2010 si celebrano i quattrocento anni della morte. L’incontro si propone di offrire a un pubblico selezionato, composto da storici, economisti, politici, imprenditori e opinion leader, spunti di riflessione originali in ambito storico, culturale, politico ed economico, al fine di favorire il dialogo tra la Cina e l’Occidente.

Per informazioni: www.cini.it – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

E' in corso l'organizzazione della partecipazione di un gruppo di aziende lombarde alla fiera internazionale dell'industria del mobile, dal 23 al 27 novembre 2009.
Disponibili rimborsi del 50% delle spese.
Termine per le adesioni: 5 maggio 2009.
Link: www.promos-milano.it/Iniziative/All_estero/Russia_e_NSI/Mebel_2009_collettiva_aziende_artigiane_lombarde.kl