Accesso al credito, finanziamenti

La Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet - Not in Education, Employment or Training).

In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l'Italia dovrà garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale.

Buone notizie per le imprese che puntano sui contratti di rete: sono in arrivo nuove risorse – il plafond dovrebbe ammontare a 200 milioni -, che andranno a finanziare gli sgravi fiscali per la quota di utili che saranno reinvestiti nella realizzazione degli obiettivi del network.

Un beneficio fiscale, previsto dal Def presentato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri e che giovedì approderà alla Camera, utilizzabile solo dalle “reti contratto” senza soggettività giuridica, la quasi totalità dei contratti di rete a oggi stipulati. Il testo del Def contiene altri due punti essenziali: l’aumento degli utili accantonabili e la semplificazione del bilancio d’impresa. Il primo dovrebbe portare a un aumento delle risorse che beneficiano della defiscalizzazione: nel triennio 2011-2013 il tetto era fissato a un milione. Per quanto riguarda il secondo elemento dovrebbe trattarsi del bilancio di rete introdotto dal decreto Sviluppo. Si tratta dell’obbligo per le reti con fondo patrimoniale e organo comune di stilare e depositare presso il Registro delle imprese la situazione patrimoniale del contratto di rete. Un onere considerato eccessivo per le “reti contratto”.

Patrizia Toia, Vicepresidente Commissione per l'Industria, la Ricerca e l'Energia del Parlamento Europeo: "150 miliardi per l'industria, la ricerca e l'innovazione: un sesto del bilancio europeo!"

La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale delle agevolazioni per chi investe in startup chiude una fase importante in cui sono state create condizioni favorevoli alle nuove imprese innovative. Adesso comincia la prova dei soldi: ci sono o no? Per gli investitori privati si aprono opportunità ma anche rischi. Per le aziende è arrivato il momento di pensare seriamente al corporale venture capital. E per i progetti d'impresa migliori si aprono nuove prospettive di finanziamento. E l’ultimo tassello sta per andare a posto. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale gli incentivi fiscali sono operativi. È un ottimo risultato di cui andare soddisfatti ma è solo l’inizio di un nuovo faticoso cammino. Adesso comincia la partita per capire se i soldi alle nuove imprese innovative non arrivano perché non ci sono, perché chi dovrebbe metterli è miope o perché non è davvero conveniente.