Accesso al credito, finanziamenti

altFonte: innovhub

 
La Banca Europea degli Investimenti promuove lo sviluppo del settore privato e la ripartizione del rischio attraverso contributi indiretti al finanziamento di lungo periodo di progetti che, per la loro entità, non sono eleggibili per i fondi diretti della BEI. L’intervento è destinato a progetti di investimento di nuovo capitale fino ad un massimo di 25M€, intrapresi da PMI o, nel caso di progetti di infrastrutture, da Enti locali. Il tipo di investimento che può essere finanziato deve riguardare:
  • il corporate investment; gli investimenti in tecnologia avanzata;
  • i progetti di ricerca e sviluppo; un uso razionale dell'energia;
  • la protezione dell'ambiente;
  • i progetti per l'approvvigionamento;
  • il risanamento delle acque.
Il prestito ha un massimo di 12,5M€  e comunque non oltre al 50% dei costi totali dell'investimento. La domanda di finanziamento non deve però essere fatta direttamente alla BEI, ma ad uno degli istituti bancari italiani che gestiscono tali prestiti. Tali banche determineranno poi le caratteristiche del prestito stesso. Ulteriori informazioni qui, mentre qui l’approfondimento sulle procedure di concessione prestiti da parte della BEI.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato un documento di revisione dello Small Business Act (SBA), il principale strumento europeo di misure e interventi dedicati alle piccole e medie imprese.
Il testo è stato recapitato alla Commissione europea con l’intento di estendere alcune misure già adottate dal modello italiano e introdurre importanti novità anche a livello europeo proponendo ad esempio la creazione di strutture territoriali a livello regionale, favorendo la partnership tra PMI dell’UE e diffondendo la “cultura di rete” tra le piccole imprese e imprese artigiane con l’istituzione di un “Contratto di Rete Europeo”.

Il documento si basa sulla considerazione delle peculiarità territoriali delle piccole e medie imprese in tutta l’area della Comunità. Si intende così uniformare il principio del “think small first”, così da evitare fraintendimenti e incomprensioni dovute a differenze linguistiche. "Pensare  anzitutto  in  piccolo"  significa  che la legislazione deve considerare innanzitutto “le piccole imprese”, cioè  la  stragrande  maggioranza  dei soggetti che operano nel mercato (ricordiamo che il 99,8% delle imprese italiane ha meno di 49 addetti) e attuare con ambizione questo principio per tutto l’intero processo.
Diversi provvedimenti vanno in direzione della tutela dell’imprenditoria femminile e extra-comunitaria. Analizzando i dati relativi alle imprese individuali nel 2009 in territorio nazionale, si scopre che ben 251.562 imprese fanno capo a un titolare non UE, di cui 49.718 sono donne (circa il 20% del totale). Particolarmente interessati dal fenomeno dell’imprenditoria straniera sono il commercio con il 43,2% del totale e il manifatturiero con il 10%. Partendo da questa situazione appare evidente la necessità di riporre attenzione  alle  imprese  extracomunitarie,  in  particolare  al  femminile,  operanti nell'Unione Europea  sostenendo le agevolazioni fiscali, di microcredito e semplificazione amministrativa ed eliminando il limite dei 40 anni per l'accesso alle agevolazioni destinate all'imprenditoria femminile.

Nuove imprese femminili, finanziamenti e fattore D. Sempre più numerose le donne che decidono di mettersi in proprio e sempre più urgente la necessità di reperire finanziamenti sia privati che pubblici ( a fondo perduto o a rimborso agevolato). Pubblicato da sportelloagevolazioni.it “Il Manuale dell’Imprenditoria Femminile™”, un Manuale-Guida di oltre 400 pagine diretto a tutte le donne aspiranti imprenditrici che sono alla ricerca di un finanziamento a fondo perduto o a rimborso agevolato per avviare la loro nuova attività imprenditoriale.

C’è tempo fino al 30 luglio 2010 per accedere al nuovo bando della Camera di Commercio di Milano che mette a disposizione di micro, piccole e medie imprese 2 milioni e mezzo di euro per investimenti nel settore dell’informatica e comunicazione. Due gli interventi previsti: per le imprese di tutti i settori e per le imprese e start up nel settore informatica e comunicazione che intendono realizzare progetti di ricerca, sperimentazioni o investimenti in nuove tecnologie per lo sviluppo di infrastrutture di rete e nuove applicazioni software. Il contributo a fondo perduto, copre il 50% delle spese per l’acquisto di beni e servizi fino ad un massimo di 25.000 euro. La procedura di invio delle domande è completamente on line.
Qui il testo del bando e altri documenti utili.
Per maggiori informazioni contattare il servizio innovazione e brevetti all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Fonte: innovhub