Welfare innovativo

Chi è una "tecnovisionaria"?
È una donna capace di generare innovazione e di "inventare il futuro", creando tecnologie. Una donna che con il proprio lavoro ha testimoniato di saper coniugare creatività, innovazione e qualità della vita. Innovazione che va intesa non solo come costruzione di nuovi strumenti, ma soprattutto come capacità di concepire diversamente i problemi e identificare nuovi obiettivi.

La raccolta delle segnalazioni per l'edizione 2009 del Premio si è conclusa il 15 ottobre. La Giuria sta valutando le candidature pervenute e annuncerà  le vincitrici del Premio durante la conferenza internazionale Women&Technologies®: creatività e innovazione, che si terrà a Milano il 9 novembre 2009 presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” (www.womentech.info).

La premiazione avverrà nel corso della serata di gala (a inviti) che seguirà la conferenza, alla presenza di numerose personalità dell'impresa, delle istituzioni, del mondo scientifico e dei media.

Premio “Le Tecnovisionarie®" 2009 –  Elenco delle candidate

Giuria del Premio “Le Tecnovisionarie®" 2009: qui i nomi dei giurati


Fonte: Il Sole 24 Ore

Dalle società consenso (con qualche distinguo) alla proposta di legge

Senza la legge ci vorranno 60 anni per arrivare ad una presenza femminile pari al 30% nei consigli di amministrazione delle società quotate. Il paradosso è stato sottolineato ieri alla presentazione del comitato d’opinione a sostegno della proposta di legge dell’onorevole Lella Golfo sul riequilibrio della presenza di genere nei cda delle quotate. Dal 1998 al luglio scorso si è passati dal 3,4% al 6,3% nella percentuale di donne che occupano una posizione nei board delle società quotate e non. Un passo di crescita, secondo Livia Amidani Aliberti fondatrice di Aliberti Governance Advisors, davvero troppo lento. “Occore uno strumento legislativo per cambiare un trend desolante che esclude le donne dai cda delle aziende – ha spiegato Lella Golfo, deputata del Pdl e presidente della Fondazione Marisa Bellisario – Da qui la mia proposta di legge per invertire una situazione che al momento vede in Italia un misero 4% di donne nei board delle quotate”.
 

A seguito della presentazione della proposta di legge sono state interpellate le società per avere un contributo concreto. “Nel condividere pienamente lo spirito del progetto di legge, orientato, nello specifico, a riequilibrare l’accesso alle cariche direttive delle società quotate in Borsa – scrive Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia – auspico che tale intervento si collochi in un quadro normativo del tutto rispettoso dell’imprescindibile esigenza di garantire piena autonomia alle società ed ai mercati cui esse fanno riferimento”.
 

Le resistenze all’inserimento di quote rosa per legge permangono, ma ieri Morten Huse, professore ordinario di management e organizzazione alla Norwegian Business School, ha ricordato: “In Norvegia se non fosse stata introdotta la legge, le cose non sarebbero cambiate. I dibattiti e le discussioni sul tema non bastano. L’importante è sottolineare che quando la donna è sola all’interno del cda, è portata a seguire le dinamiche maschili. La situazione cambia, invece, quando le donne sono almeno tre e diventano così massa critica”.
 

Al convegno era presente anche Diva Moriani, l’unica donna non proveniente da una famiglia azionista a ricoprire cariche in tre diversi cda in Italia, che ha sottolineato la “concreta possibilità di conciliare carriera e tempi di vita familiare. Occorrono modelli positivi di donne che ce la fanno. Ben venga, perciò, questa legge per cambiare la cultura del nostro paese”.
 

Leggete l’articolo integrale qui.

Seminario
Progetto Europeo PRA.G.E.S.
“Practising Gender Equality in Science"

coordinato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Milano, 5 novembre 2009 dalle 9.15 alle 13.30
Università degli studi di Milano
Sala di Rappresentanza del Rettorato
Via Festa del Perdono, 7

Programma

Quello a Milano è il primo di quattro seminari che si svolgeranno nel mese di novembre nell'ambito del progetto
PRA.G.E.S. - PRActising Gender Equality in Science, secondo il seguente calendario:

- 5 novembre, Milano
- 9 novembre, Manchester
- 10 novembre, Aarhus
- 12 novembre, Budapest

Presentare le 'linee guida' per la promozione dell'uguaglianza di genere nella scienza: l'obiettivo principale dei quattro appuntamenti, che rappresentano anche un'occasione di confronto e di discussione ai fini della stesura definitiva dei testi.

Le linee guida verranno diffuse durante la Conferenza su PRA.G.E.S. che si terrà a Roma il 3 e 4 dicembre 2009.

Approfondimenti su PRA.G.E.S.: http://www.retepariopportunita.it/DefaultDesktop.aspx?page=2720
 

Nonostante i progressi degli ultimi anni, le differenze e le disuguaglianze tra i sessi persistono, nella cultura, nella formazione e nell'istruzione, in termini di scelta di materie e di risultati.

Lo affermano gli autori di una ricerca sulle differenze di genere nell'istruzione, condotta dalla rete indipendente Nesse (Network of Experts in Social Science of Education and training) e pubblicata dalla Commissione Europea.

Tra i temi affrontati nella relazione, intitolata "Gender and education (and employment) - lessons from research for policy makers":

  • Come sorgono le disuguaglianze tra i sessi e come sono riprodotte nella scuola contemporanea, nel settore dell’occupazione e nella società in senso ampio?
  • Perché l’abbandono scolastico è più frequente tra i ragazzi che tra le ragazze?
  • Perché le ragazze e le giovani donne non sono attirate dai corsi di matematica, scienza e tecnologia e dalle corrispondenti carriere?

Strettamente connessi alla questione - sottolineano gli autori dell'indagine - sono numerosi fattori, tra cui: classe sociale, appartenenza a un gruppo etnico o ad una minoranza. Elementi di cui decisori e classe politica non possono non tenere conto.

La relazione sarà oggetto di discussioni nel corso della prossima conferenza dedicata alla dimensione di genere nell’istruzione, organizzata dalla presidenza svedese il 17-18 novembre 2009 a Uppsala.

L'indagine è già disponibile in inglese, francese e tedesco all'indirizzo:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/09/1412&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en