Cultura, ricerca, sviluppo

Elena Cattaneo, senatrice a vita, scienziata e docente all’Università di Milano, spiega su Repubblica come a causa di una cattiva e scarsa informazione le conquiste della scienza, dell’innovazione o della medicina – quelle su cui «le grandi economie basano il loro futuro» – non vengano mai trasformate in Italia in un vantaggio per tutto il paese. 

 

Nonostante i freni cui cultura, innovazione, scienza e medicina sono da sempre sottoposti nel nostro paese, l’Italia dispone di competenze scientifiche, umanistiche, tecnologiche e imprenditoriali, abituate a sfide e a vittorie mondiali, dimostrando così che ci siamo anche noi. Eccome. Tuttavia nei campi più diversi ci si è trovati spesso di fronte a soluzioni legislative che hanno dato l’idea di “farsi un baffo” di queste raggiunte competenze, così come dell’esame delle fonti e dei fatti controllati. Il risultato è stato che in troppe occasioni non si è riusciti a cogliere al massimo le opportunità di sviluppo economico e i miglioramenti sociali che scienze e tecnologie e la cultura in generale potevano offrire. In quelle occasioni a perderne è stata anche la crescita civile della nazione, dei suoi cittadini, mal allenati al pensiero critico da pratiche comunicative populiste e demagogiche. Cittadini ai quali non si spiega cosa siano gli ogm (anzi, si vieta persino di studiarli… per poi importarli dall’estero); che la diagnosi pre-impianto è una conquista medica e sociale; che Stamina è l’anti-compassione; che il metodo Di Bella — sul quale ora alcune Regioni pare investiranno (non è il caso che il Governo controlli?) — non è medicina; che la sperimentazione animale è inevitabile; che i vaccini non causano l’autismo e che i terremoti non si prevedono ma che il territorio può essere difeso salvando vite e denaro.

Assicurarsi ai Sedili 2014 è la settima edizione della rassegna teatrale rhodense delle compagnie professionali ed amatoriali, dei gruppi scolastici, delle scuole teatrali, delle associazioni e dei centri per disabili e psichiatrici. 
 
I dati straordinari della
scorsa edizione sono i seguenti: 94 spettacoli allestiti in 30 luoghi diversi su 8 comuni; 1 conferenza teatrale organizzata con l’Università Statale e il British Council di Milano; 42 soggetti coinvolti nell'organizzazione (compagnie e scuole escluse); circa 1.400 attori recitanti di tutte le età; circa 20.000 spettatori intervenuti; circa 30 articoli usciti su Settegiorni, Il Punto, Il Giorno, La Prealpina e altri giornali cartacei e on-line.
 
L’edizione 2014 si svolgerà dall’11 maggio al 29 giugno presso luoghi differenti, al coperto o all'aperto, prevalentemente a Rho con varie tappe anche ad Arese, Cornaredo, Lainate, Pero, Pogliano Mil.se, Pregnana Mil.se e Vanzago. 

Sono rimaste lì vent'anni, senza che nessuno pensasse a rintracciarle o ne supponesse anche solo l'esistenza. 

Si parla di dodici opere inedite di Andy Warhol,rimaste custodite all'interno dei floppy disk che nessuno pensò mai di esaminare, tornati alla ribalta ora grazie ad un artista americano di Brooklyn, Cory Angel

L'uomo, infatti, nel 2011, si imbatté su Youtube in un filmato che riprendeva Andy Warhol alla presentazione del Commodore Amiga 1000. Era il 1985, e il computer in questione era un vero e proprio gioiellino della tecnologia, per quei tempi. Era in grado, infatti, di creare immagini con un massimo di 4096 colori, contro gli appena 16 che possedevano tutti gli altri terminali.

Nel filmato, l'artista presentava il computer dimostrandone la funzionaltà: tramite una fotocamera collegata al terminale, era stata scattata una foto alla cantante Debbie Harry, leader dei Blondie, e successivamente modificata da Warhol attraverso il software dedicato al disegno presente nell'Amiga. Il computer fu poi successivamente regalato all'artista, e Angel si è chiesto se non l'avesse usato per creare altre opere. 

Nasce il Programma Nazionale per la Cultura, la Formazione e le Competenze Digitali. Un programma ambizioso, che colma una grave lacuna dell’Agenda Digitale italiana. E che ha bisogno di un chiaro e costante committment politico.

Il Programma Nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali, promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale, sta arrivando al primo traguardo, con l’emissione in versione preliminare per la consultazione pubblica delle Linee Guida, che costituiscono le indicazioni strategiche e operative per il Programma.

Il nostro Paese parte da una situazione di elevato analfabetismo digitale, anche nelle organizzazioni, e d’altra parte di eccellenze nell’innovazione sociale ed economica.

Un Programma che vede coinvolti tutti i principali stakeholder: le istituzioni,  a livello nazionale e territoriale, le associazioni di imprese, camerali, i sindacati, le associazioni e le organizzazioni della società civile, la RAI. Con un coinvolgimento ampio che è la condizione necessaria per far sì che tutte le esigenze e le esperienze siano prese in considerazione, e che quindi sia possibile il passaggio dalla logica progettuale, settoriale, episodica, ad una logica di sistema.