Accesso al credito, finanziamenti

Nel primo trimestre 2011, il 52,7% delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi ha dichiarato di essere riuscita a far fronte al proprio fabbisogno finanziario senza difficoltà (nel trimestre precedente erano il 51,1%), il 33,1% ha dichiarato di esservi riuscite con qualche difficoltà, mentre quelle che hanno dichiarato di non essere riuscite a far fronte al proprio fabbisogno finanziario sono risultate il 14,2%. I dati emergono dall'Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel primo trimestre del 2011 realizzato da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Ricerche di Mercato. 

Nei suoi mille giorni di attività la rete Enterprise Europe Network ha aiutato più di 2,5 milioni di imprese a cogliere appieno i vantaggi presentati dal mercato unico. Quella che è la maggiore rete di sostegno alle imprese in Europa contribuisce alla competitività delle PMI aiutandole a internazionalizzarsi, a innovare e ad accedere ai finanziamenti UE. Circa 600 grandi attori che si occupano di sostegno alle imprese si sono uniti nella rete per offrire un servizio di "sportello unico" volto ad aiutare le imprese a realizzare appieno le
loro potenzialità. Con più di 3 000 partecipanti la rete è presente in ogni regione dell'Unione europea e sui mercati di 21 paesi terzi per rispondere ai bisogni delle PMI europee. Essa fornisce servizi integrati di sostegno volti ad aiutare le piccole imprese a fare affari all'estero e a reperire un finanziamento europeo per i loro progetti di ricerca e innovazione. In soli tre anni la rete ha fornito servizi a più di 2,5 milioni di PMI e ha organizzato eventi consacrati all'imprenditoria cui hanno partecipato più di 600 000 persone. Essa ha anche incoraggiato circa 35 000 piccole imprese a partecipare ad eventi di intermediazione internazionale e a visite di imprese. Finora la rete ha aiutato circa 4 500 PMI a reperire occasioni di cooperazione tra imprese, transfer tecnologico o partner di ricerca all'estero. Tra gli esempi vi sono:

   *    un'impresa britannica ha usato la rete per trovare un'applicazione sul mercato nel settore della sicurezza degli autoveicoli per il suo rilevatore di sostanze chimiche;

*    lo sviluppatore lettone di un software linguistico ha trovato un partner per una proposta di finanziamento alla ricerca risultata vincente nell'ambito del Settimo programma quadro di ricerca;

   *  una ditta francese a conduzione familiare specializzata nella disinfestazione è riuscita a sormontare il labirinto della legislazione fiscale per fornire servizi transfrontalieri a Lussemburgo con l'aiuto di un partner locale della rete.

La rete Enterprise Europe Network è anche un modo per le PMI di partecipare al processo decisionale europeo. La rete consulta le imprese sulla legislazione europea in via di preparazione e raccoglie i loro pareri sulla regolamentazione esistente. Facendo leva sui meccanismi della rete si sono raccolti più di 10 000 pareri di esperti che hanno contribuito al processo legislativo.
Enterprise Europe Network promuove l'imprenditorialità ed è un importante strumento per dare attuazione alla strategia Europa 2020 e allo Small Business Act. Essa è radicata nelle organizzazioni a sostegno delle imprese quali le Camere di commercio e industria, le Camere dell'artigianato, le agenzie per lo sviluppo dell'innovazione, i centri tecnologici e le istituzioni di ricerca, caratterizzate dalla vicinanza alle PMI e dall'accesso a una rete su scala UE di esperti in questioni imprenditoriali europee.
La rete è stata costituita dalla DG Imprese & industria ed è un elemento chiave del programma quadro "Competitività e innovazione" volto a incoraggiare la competitività delle imprese europee. Essa è gestita dall'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione (EACI).

Per ulteriori informazioni.

Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF - mostra come nel primo trimestre del 2011, la domanda di credito da parte delle imprese italiane si conferma sostanzialmente in linea rispetto allo stesso periodo del 2010, quando però si era registrata una brusca frenata rispetto al 2009.
Analizzando l’andamento degli ultimi anni, da quando sono emersi i primi segnali di congiuntura economica negativa, emerge infatti il notevole incremento registrato nel corso del primo trimestre del 2009 rispetto al 2008 (+25%), seguito da una contrazione della domanda nel primo trimestre 2010 rispetto al 2009 (-8%) e dalla “crescita zero” della domanda nel primo trimestre 2011.

Ulteriori informazioni disponibili qui.

Tra i rischi collegati alla situazione delle finanze pubbliche e al peso della situazione di fragilita' delle banche emerge, comunque, la crisi del debito sovrano nei paesi periferici dell'Eurozona. Dal barometro BusinessEurope sulle riforme economiche emergono due gruppi di paesi nella Ue. Nel gruppo che si trova sopra la media per quanto concerne l'aumento dell'occupazione che risulta fortemente collegato alle condizioni di competitivita' e alla stabilita' finanziari, del primo gruppo fanno parte Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Slovenia e Svezia. Del secondo, sotto la media, fanno parte Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Lituania, Malta, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Malta, Italia, Lettonia, Irlanda e Ungheria.
L'Italia si trova nel gruppo sotto la media Ue anche per quanto riguarda la performance dell'export. L'accesso delle imprese al finanziamento costituisce uno dei maggiori problemi di questa fase secondo BusinessEurope: "Le difficolta' di finanziamento legati alle persistenti disfunzioni dei mercati dei capitali e all'aumento dell'indebitamento pubblico eserciteranno pressioni al ribasso sulla ripresa degli investimenti dato che soltanto le societa' con forte capitalizzazione e basse posizioni di leverage possono essere in grado di finanziare ulteriori investimenti a tassi ragionevoli".

Fonte: BusinesEurope