La casa d'auto tedesca ha deciso che nella retribuzione debba entrare anche il tempo passato dai dipendenti, fuori dall'azienda, a lavoro col computer portatile, lo smartphone, anche inviando sms o cinguettii su twitter.

Nel conto dell'orario di lavoro e quindi della retribuzione devono entrare anche le ore passate dai dipendenti fuori azienda a lavorare per l'azienda col computer portatile o con lo smartphone, anche semplicemente trasmettendo e ricevendo e-mail, sms o cinguettii su twitter. L'idea non nasce in un'organizzazione benefica bensì alla BMW, la casa automobilistica bavarese che come è noto è numero uno mondiale nella produzione di auto del segmento premium, ed è anche una delle aziende europee e mondiali a massima redditività degli investimenti e margine di utile. Lo scrive Spiegel online.

Funzionerà così: se in media un dipendente della BMW lavora, diciamo per esempio, 40 ore alla settimana, e poi però nel corso della settimana ne passa altre dieci fuori azienda ma lavorando col computer portatile, lo smartphone o altri mezzi elettronici della tecnologia digitale, quelle ore andranno computate nel totale delle ore lavorate. E andranno messe in un conto globale delle ore lavorative del dipendente. Per cui il dipendente avrà il diritto di fatto di chiedere un taglio delle ore lavorate in azienda alla catena di montaggio, o negli uffici di management, di progetto tecnico-ingegneristico, di design o quant'altro. Dunque di fatto un aumento retributivo anche se non chiamato con il suo nome. Cioè se il dipendente oltre alle 40 ore settimanali in azienda dell'esempio lavorerà altre dieci ore a casa o in viaggio online, poi avrà uno sconto sull'orario in azienda ma senza decurtazione della retribuzione.


E' una rivoluzione concettuale e fattuale dell'organizzazione del lavoro, dell'orario e del calcolo della retribuzione. Che appunto una delle aziende global player più competitive del mondo vuole introdurre in concertazione con la IgMetall (il sindacato dei metalmeccanici tedeschi, il più forte del mondo). Il quale avrebbe sollevato per primo il problema.

Toccherà a BMW poi organizzare il lavoro in modo da assicurarsi la stessa produttività efficienza e qualità necessarie al suo ruolo di primatista, dopo lo sconto sull'orario senza tagli alla retribuzione. Cosa che evidentemente i manager dei piani alti del grattacielo a forma di cilindri di motore che da Petuelring domina la splendida Monaco confidano di riuscire a fare. In tal modo al lavoro online anche fuori azienda verrà riconosciuta una totale pari dignità, che di fatto ha già anche nel processo che porta a progettazione, sviluppo produzione e vendita con successo dei bolidi col cerchio-elica bianco e blu. 
 

In cambio, inoltre, i dipendenti otterranno il diritto a negoziare ore e giorni (weekend o serate) in cui l'azienda non potrà interpellarli online, in cui la loro incomunicabilità in nome del diritto al privato sarà assicurata al cento per cento. Tutto questo nell'anno in cui BMW punta ad aumentare ancora le vendite, volando verso i due milioni d'auto vendute che sono una cifra di sogno anche per alcuni costruttori d'auto generalisti di auto di massa, e rinnovando di continuo la gamma anche con la i3 e la i8, le elettriche pure a forte carattere di prestazioni sportive, "piacere di guidare" appunto.

 

Fonte: La Repubblica