"Con una percentuale di home working intorno al 40%, cioè due giorni a settimana con possibilità di lavorare da casa o da un altro luogo, in media si risparmiano 550 di costi vivi all'anno per persona" il responsabile scientifico dell'Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano Mariano Corso spiega i benefici dello smart working ai microfoni di 24 Mattino.

"Il telelavoro tradizionale vincola il lavoratore a lavorare da casa e l'azienda trasferisce le medesime responsabilità del posto di lavoro nella casa del dipendente. Lo smart working invece prevede che l'azienda e il dipendente ridefiniscano in modo flessibile le modalità di lavoro in termini di luogo e di orario. Smart working vuol dire rivedere anche la funzione dell'ufficio che diventa un luogo dove si collabora e si incontrano i clienti, che sia più efficace a seconda delle esigenze dei dipendenti.

Purtroppo l'Italia parte molto da lontano in termini di cultura e di regole. Abbiamo percentuali molto basse di telelavoro tradizionale rispetto ad altri paesi, siamo tra il 4 e il 5 % mentre in Danimarca è oltre il 15 %. Ci sono sicuramente molte remore culturali". Corso parla poi delle ricerche svolte dal Politecnico in questo campo: "Abbiamo chiesto a un panel significativo di lavoratori quante e quali attività potrebbero essere meglio svolte da remoto e siamo arrivati a percentuali vicine al 40%. Dal punto di vista tecnologico c'è ancora molto da fare ma la tecnologia non è più un vincolo: anche i nostri mezzi personali ci consentono di fare moltissimo e gli stessi sistemi informativi delle aziende sono potenzialmente accessibili da ovunque. Certo bisogna attrezzarsi ma è possibile. Abbiamo accompagnato le imprese che vogliono adottare lo smart working in test pilota per poi misurarne i benefici e sono veramente impressionanti".

Fonte: Radio 24 - Sole 24 ore