I dipendenti di palazzo d'Aronco potranno lavorare da casa. Risparmio per il Comune, mentre i lavoratori avranno la possibilità di conciliare il lavoro con la vita privata.

Da anni, in Italia e non solo si parla di “telelavoro”. Spesso però questa innovativa modalità di lavorare viene considerata un’ipotesi remota, guardata con scetticismo e relegata a un futuro non meglio precisato. Da oggi, tuttavia, il Comune di Udine si aggiunge a quelle, ancora poche, amministrazioni pubbliche italiane che consentiranno ai propri dipendenti di utilizzare uno strumento di lavoro che aiuti concretamente lavoratrici e lavoratori.

La giunta comunale, su proposta dell’assessore al Personale, Cinzia Del Torre, infatti, ha approvato il regolamento che d’ora in avanti consentirà ad alcuni dipendenti e in base a precisi criteri e normative, di poter lavorare da casa. Il nuovo regolamento – spiega l’assessore Del Torre – entrerà pienamente a regime nel 2015, ma già da quest’anno si potranno avviare dei progetti di telelavoro in via sperimentale. A questo scopo abbiamo dato mandato ai dirigenti dei vari servizi di avviare una fase di monitoraggio delle attività telelavorabili e del personale disponibile ad effettuarlo. L’amministrazione comunale provvederà quindi ad individuare analiticamente, fra le attività svolte dal personale dipendente, quelle che possiedono le caratteristiche stabilite nelle attività telelavorabili, approvando il relativo elenco ufficiale che sarà aggiornato almeno ogni tre anni".

Soddisfatto anche il primo cittadino. “Si tratta di un passo innovativo e importante – dichiara il sindaco Furio Honsell – per organizzare meglio l’attività lavorativa, ma anche la motivazione dei lavoratori. Così come lo avevo varato quando ero rettore dell’ateneo friulano – conclude –, ora sono molto contento si sia riusciti ad approvarlo anche qui in Comune”. Chiari i vantaggi sia per l’amministrazione comunale, sia per i lavoratori. Oltre a favorire una migliore conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita sociale e di relazione privata, infatti, sarà possibile realizzare delle economie di gestione derivanti dalla riduzione dei costi fissi di gestione delle sedi di lavoro e del lavoro in sede, senza contare che il dipendente che ne farà richiesta o che sarà disponibile a svolgere attività telelavorabili potrà prestare il proprio lavoro con modalità innovative e flessibili. Evidenti anche i vantaggi riguardanti l’integrazione lavorativa dei soggetti a cui, per cause dovute a condizioni di disabilità o ad altri impedimenti di natura oggettiva, personale o familiare, anche temporanea, il tragitto casa – lavoro e viceversa risulti particolarmente gravoso.

Ma quali sono le attività telelavorabili? Innanzitutto devono poter essere delocalizzate, nel senso che le attività sono tali da poter essere eseguite a distanza o in remoto e non devono richiedere la costante presenza fisica del lavoratore in sede. Le attività devono inoltre consentire la possibilità di effettuare le prestazioni lavorative grazie ad un sistema di tecnologie messo a disposizione del lavoratore attraverso la postazione di telelavoro a lui assegnata. Per il lavoro svolto da casa, infine, deve esserci la possibilità di misurare e valutare i risultati delle prestazioni eseguite mediante il telelavoro. Le proposte progettuali di telelavoro godranno di criteri preferenziali nell’assegnazione formale delle posizioni assegnate ai dipendenti interessati. Nello specifico, i criteri di assegnazione terranno conto, ad esempio, di situazioni di disabilità psico-fisiche, gravi patologie in atto, esigenze di cura e assistenza di figli minori fino ai 3 anni e con  eventuali disabilità fino agli 8 o di coniugi, parenti fino al terzo grado o conviventi aventi disabilità psicofisiche gravi.

La prestazione di telelavoro potrà svolgersi, infine, presso il domicilio del dipendente a condizione che nell’ambito dell’abitazione risulti disponibile uno spazio utilizzabile come ambiente di lavoro. La postazione sarà allestita, collaudata e mantenuta in condizioni di efficienza a cura e spese dell’Amministrazione, così come i collegamenti telematici e la linea telefonica saranno attivati a sempre a cura e a spese del Comune.

Fonte: Udine Today