Fondazione Cariplo pensa ad un nuovo welfare. Il provvedimento varato dal Cda mette a disposizione, su questa nuova frontiera, per quest'anno, 10 milioni di euro. L'obiettivo, spiega una nota, e' lanciare un bando per raccogliere idee da reti di soggetti pubblici e privati per cercare soluzioni innovative su priorita' e bisogni, ai problemi del welfare di oggi. Fondazione Cariplo vuol concorrere a dar vita ad nuovo welfare basato sul welfare comunitario innovativo e sostenibile, scegliendo come territorio di sperimentazione quello di pertinenza della fondazione: la Regione Lombardia e le Provincie di Novara e Verbano-Cusio-Ossola.

"Come e' stato per l'housing sociale dieci anni fa, oggi affermatosi come modello efficace per rispondere al bisogno di case a canone calmierato", dichiara Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, "abbiamo identificato nel welfare di comunita' un'intuizione, che ora va realizzata con metodo, mappando buone pratiche, raccogliendo idee, generando sinergie tra pubblico, privato e privato sociale; siamo convinti che il nostro Paese ha bisogno di un nuovo modello di welfare per rispondere ai bisogni delle persone e delle famiglie che spesso oggi si trovano senza rete e assistenza. Il provvedimento del Cda e' il primo passo". Le idee migliori saranno selezionate per essere accompagnate nella realizzazione dei progetti che verranno selezionati attraverso un apposito bando e che in seguito possano sviluppare conoscenza, buone prassi e dibattito sui temi di riforma del welfare. Il bando avra' tre edizioni negli anni 2014, 2015 e 2016. La prima edizione sara' avviata a marzo 2014, entro giugno verranno selezionate le idee e, tra luglio e ottobre, saranno accompagnate e definite le relative progettazioni. Entro Dicembre verra' deliberato il contributo. "E' questo il momento di provare a ripensare a nuovi modelli di governance territoriale, per una programmazione piu' aperta e partecipata", conclude Guzzetti, "che produca conoscenza dei bisogni e delle risorse, convergendo su percorsi di riprogettazione locale di beni e servizi contraddistinti da innovazione sociale, responsabilizzazione e attivazione dei cittadini, ricomposizione delle risorse e promozione di "comunita'". 

 

Fonte: Corriere della Sera