Come può cambiare il Paese e cosa sarebbe bello che succedesse per rendere migliore la condizione femminile? Raccolti i pensieri di giornaliste, scrittrici, studiose e filosofe sull'avvenire delle donne:
  • Nadia Urbinati: "Il peso sociale delle donne è cresciuto enormemente in questi decenni, non così quello politico...".
  • Benedetta Tobagi: "Come imparare a essere donna senza cacciarsi in nuove trappole, scambiandole magari per libertà? Sogno che la tv la smetta di piantare bombe a orologeria nella testa delle ragazzine...".
  • Michela Marzano: "Le donne sono stanche di ascoltare tutti quelli che continuano a pretendere che il "secondo sesso", più fragile e meno sicuro di sé, non ha altro che la bellezza per farsi notare...".
  • Melania Mazzucco: "Miserabili azioni si compiono ogni giorno... Perseguitare la ex moglie o la ex convivente che se n'è infine andata, negarle un futuro e, quando la riconciliazione appare ormai impossibile, aggredirla, magari accoltellarla... Cose che capitano. Ma fino a quando? Finché non sembreranno - non a chi le subisce, ma a chi le commette - scandalose, ributtanti, imperdonabili...".
  • Natalia Aspesi: "...le donne ... Vorrebbero, alla rinfusa: essere persone prima che madri; scegliere di essere o non essere madri...".
  • Miriam Mafai: "...Tra le donne che oggi hanno successo, molte portano nomi illustri. Hanno successo, dunque, per diritto ereditario. Tu non hai un nome illustre, né una famiglia importante alle spalle, ma hai buona la testa, le gambe e il cuore. E hai diritto a correre, e ad arrivare prima se la corsa non sarà truccata....".