I casi di pubblicità in cui è dovuto intervenire lo Iap, cioé l’istituto di autoregolamentazione pubblicitaria, nel 2010 sono stati 958, cioé il 7,7% in più del 2009. Sono aumentate tutte le voci di attività: i pareri preventivi (183, +31,6%), i casi risolti velocemente (663, +0,7%), le ingiunzioni di desistenza (87, +24,2%) e anche le istanze al giurì (25, +13,6%, di cui il 98,8% con immediata esecuzione). Il bilancio del 45/o anno di attività è stato fatto all’apertura dell’anno giudiziario dell’istituto. Un’occasione anche per parlare delle novità, come il protocollo firmato a gennaio che permette al ministero delle Pari Opportunità di chiedere il ritiro immediato delle immagini e delle pubblicità che offendono la dignità della donna e non rispettano le pari opportunità.
“Ho sentito il dovere di fare questo protocollo per arrivare a una soluzione con una strada meno tortuosa - ha detto il ministro Mara Carfagna - e ha già dato buoni frutti”. Il segretario dello Iap Vincenzo Guggino, intervenuto con il presidente Giorgio Floridia, ha spiegato che tra le ingiunzioni e istanze del Comitato nel 2010 il 62,5% ha riguardato la tutela del consumatore e il 30,3% la tutela del cittadino. Di quest’ultime il 79,5% è stato a tutela delle donne.
 
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