Donne e LavoroPochi sanno delle origini della Festa della Donna, per molti è vista come l’ennesima celebrazione volta al consumismo, per altri è quel giorno istituito in ricordo dell’apocrifa storia delle donne morte presso la Cotton di New York nel 1908. La  Giornata Internazionale della Donna non deve ricadere in nulla di tutto ciò, ma non deve nemmeno essere ricondotta semplicisticamente alle sue vere ragione storiche prettamente politiche. Questa Festa deve essere un giorno speciale, non solo per le donne, ma per l’intera società. Deve mirare a ricordare quelle che sono state le battaglie delle donne, le sconfitte e le conquiste, perché da ciò si capisce la vera situazione della donna nel nostro tempo. Deve essere un giorno particolare, dove tutti possano mettere a fuoco dove siamo arrivati e quanto ancora dobbiamo fare. Noi donne quindi accogliamo positivamente il comunicato stampa col quale l’attuale Governo ha voluto porre l’attenzione sull’importanza della figura della donna dedicando un focus sul mondo femminile e lanciando varie iniziative a livello nazionale. 

Le parole del Presidente Monti inoltre sono inequivocabili: “L’obiettivo del Governo è quello di sostenere e dare impulso alle politiche a favore delle donne, lavoratrici e madri di famiglia, garantendo loro pari opportunità rispetto agli uomini, nel mondo professionale, ma anche nel sociale”. Sono intrise di quella speranza e voglia di riscatto che deve caratterizzare tutte le donne che credono nello sviluppo, nella crescita, nell’affermazione di se stesse in quanto persone capaci, competenti e in grado di affrontare le sfide del mondo al pari dei colleghi. Sarebbe solo retorica elencare tutti gli esempi nazionali eccellenti in ogni campo lavorativo dall’imprenditoria all’arte, dalla moda allo spettacolo. Meno retorico e più necessario è invece pensare a quelle donne che in questo periodo stanno lottando per mantenere il proprio posto di lavoro, si pensi alle operaie delle Omsa che nella vicenda delle delocalizzazione dell’azienda hanno avuto ben poca voce in capitolo. Oppure a quelle donne costrette a essere casalinghe perché non trovano un lavoro o non han proprio modo di lavorare dovendosi occupare delle famiglia e della casa. Ci sono poi anche  tutte quelle donne molto capaci nel loro campo d’azione, le quali alla richiesta di rispetto della meritocrazia si trovano come risposta il prevalere di colleghi maschi o quelle che affermatesi con fatica nel mondo vengono prese in considerazione come capaci solamente dell’antico mestiere.

Come società dobbiamo superare, arginare e rimediare tali situazioni, ancora troppo presenti e legate a una mentalità spesso molto forte in alcune aree del Paese. Dobbiamo andare avanti con la consapevolezza che non ci possono essere differenze di genere e qualora si reclamassero è solo per il fatto di garantire maggior tutela a una categoria talvolta discriminata. In tal senso stanno facendo molto le Associazioni a difesa dei diritti delle Donne, per le Pari Opportunità e contro ogni violenza e discriminazione di genere. Per la Politica operare in tal senso non deve essere un’eccezione, ma la regola per riuscire a stabilire un sistema equo.

Il tema centrale che verrà dibattuto in varie iniziative in seno a tale celebrazione, promosse dal Parlamento Europeo e dal nostro Governo, è “parità di salario a parità di lavoro” e in merito il Ministro del Lavoro con delega alle Pari Opportunità Elsa Fornero è intervenuta in Commissione lo scorso mese. Come Italia considerati gli interventi varati stiamo facendo molto, ma possiamo fare di più e questa giornata deve servire non solo a ricordare l’eccezionale contributo delle donne, le loro straordinarie capacità e la loro presenza assolutamente necessaria in ogni campo. Non deve essere una mera esaltazione della figura femminile, ma oggi gli auguri ce li prendiamo tutti per quello che dobbiamo ancora fare per migliorare la società sotto ogni aspetto e contro ogni discriminazione. Soprattutto come donne, dobbiamo crederci per NOI, per i nostri figli e figlie in modo che possano godere di un’Italia che sarà bellissima.

Fonte: GenerazioneItalia.it