Nestlé Italia promuove strumenti di conciliazione lavoro famiglia prolungando il congedo di paternità dei dipendenti, senza toccare lo stipendio.

Più lavoro per le donne solo attraverso nuove politiche di conciliazione lavoro famiglia. L'invito rivolto da Giorgio Napolitano alle aziende italiane è stato accolto da Nestlé Italia, che ha potenziato gli strumenti messi a disposizione del welfare aziendale prolungando il congedo di paternità fino a due settimane.

Un'iniziativa a favore dei lavoratori finalizzata a offrire maggiori tutele rispetto a quanto previsto dalla legge che regola i congedi parentali: Nestlé, infatti, ha deciso di portare da uno a quattro i giorni dipermesso retribuito concessi ai neo papà, andando oltre il limite stabilito al Contratto Nazionale del Lavoro, e di proporre fino a due settimane di astensione dal lavoro pei i dipendenti padri, che percepiranno comunque il 100% della retribuzione grazie al contributo dell'azienda, che completerà così quanto concesso dallo Stato.

Un progetto che, secondo quanto dichiarato dal direttore per le relazioni industriali del Gruppo Nestlé in Italia Gianluigi Toia, è nato grazie alla collaborazione tra i vertici del gruppo e gli stessi lavoratori, coinvolti attivamente nella promozione di strumenti di welfare aziendale: "Siamo particolarmente orgogliosi dei progetti che abbiamo sviluppato per la conciliazione della vita lavorativa e familiare delle nostre persone, di cui l'estensione del congedo di paternità a due settimane è un esempio significativo. Siamo inoltre particolarmente felici che questo nostro percorso sia nato e si sia sviluppato proprio a partire dall'ascolto e dal coinvolgimento dei lavoratori e grazie ad un costruttivo dialogo con le organizzazioni sindacali e con le Rsu".

In Italia è il primo intervento in questa direzione, tuttavia non sono mancate, soprattutto negli ultimi anni, le iniziative promosse da altre grandi aziende che hanno ideato strategie di conciliazione a favore dei lavoratori. Solo per fare alcuni esempi, arriva da Luxottica l'introduzione di innovativi strumenti di welfare a favore degli oltre ottomila dipendenti dislocati nei vari stabilimenti veneti: grazie al job sharing familiare due lavoratori possono condividere il medesimo impiego alternandosi secondo le necessità, oppure accumulare permessi retribuiti in vista dell'arrivo di un figlio attraverso la banca ore, che consentirà di usufruire del tempo accumulato in un secondo momento.

A favore del congedo di paternità, che con la riforma del lavoro potrebbe diventare un obbligo, si è espressa recentemente anche il Ministro Elsa Fornero, che ha illustrato la sua proposta sottolineando, tuttavia, che non andrebbe ad aumentare gli oneri per le aziende: "Ripartire il congedo tra i due genitori in modo che nessuno dei due prenda meno di un "x" per cento".

 

Fonte: ManagerOnline