"Ricordo che quando frequentavo le elementari ero l'unica bambina che praticava una disciplina sportiva, invece alle ultime Olimpiadi di Pechino la squadra italiana al femminile era la piu' numerosa di tutti i tempi. Oggi per fortuna le quote rosa nello sport stanno aumentando, ma c'e' ancora molto da lavorare". E' la testimonianza dell'atleta italiana piu' vincente della storia: la regina del fioretto, Valentina Vezzali. Con l'auspico di veder moltiplicare le storie di sport in rosa, il Gruppo Bracco ha deciso di scendere in campo a sostegno delle nuove leve tricolore. Ragazze che si distinguono in una disciplina sportiva, ma allo stesso tempo mostrano di avere una marcia in piu': sono brave a scuola.

A loro e' dedicato il concorso 'Donna sport - l'atleta piu' brava a scuola', promosso dal Gruppo Bracco e presentato oggi a Milano, con 4 testimonial speciali: campionesse che si sono distinte sul campo come appunto Valentina Vezzali, al suo terzo oro olimpico individuale consecutivo e in ballo per il quarto; Giulia Arturi, basket playmaker, classe 1987, alla terza stagione in A1 con la squadra Bracco Geas; Eleonora Sirtoli, atleta staffettista 4x400 della Camelot, in maglia azzurra dal 2006; Francesca Bettale, pallavolista della Pro Patria Volley Milano, che gioca a livello agonistico dall'eta' di 15 anni. L'obiettivo: favorire l'attivita' sportiva fra le ragazze piu' giovani. Perche', come importanti studi scientifici hanno dimostrato, praticarla fin dalla scuola riduce i problemi psicologici, i rischi per la salute fisica e aumenta la riuscita negli studi, sottolinea Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia dell'ospedale San Raffaele Resnati di Milano.

Nelle prossime 5 settimane, dunque, i riflettori saranno puntati sulle giovani atlete italiane, di eta' compresa fra i 16 e i 20 anni, che praticano una qualsiasi disciplina sportiva federale a livello agonistico e che, nell'anno scolastico o accademico 2010/2011, vantino una media eccellente in pagella. Le ragazze potranno iscriversi direttamente sul sito www.donnasport.it, inviando il loro curriculum. Una volta concluse le selezioni del concorso, le tre che avranno saputo conciliare meglio lo studio e le attivita' sportive saranno premiate. In palio un viaggio studio a Londra in concomitanza con le Olimpiadi 2012, e altri premi di carattere formativo. "Piu' brava nello sport ma anche a scuola, a testimonianza del fatto che si possono far convivere questi due valori e che solo facendoli convivere sei una persona a tutto tondo", spiega Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco.

Sara' una giuria di qualita' a selezionare le tre migliori atlete 'studiose', tra quelle che si candideranno entro il 13 aprile 2012. Il progetto 'Donna Sport' di Bracco, realizzato con il patrocinio della Fondazione Candido Cannavo' per lo sport, debutta alla vigilia della festa della donna e nel segno delle Olimpiadi 2012, osserva Bracco. "Lo sport - spiega - e' una palestra di vita importante. Vita di successo senza scorciatoie, tensione verso l'eccellenza. Credo che sia questo il messaggio forte che noi vogliamo dare a queste ragazze oggi. Altra caratteristica importantissima e' la capacita' di fare gioco di squadra. Importantissima anche per il successo di un Paese. Se vuole vincere l'Italia stessa deve fare gioco di squadra. Se queste atlete imparano questi valori, andranno lontano".

Perche' sostenere le 'quote rosa' nello sport? "I dati Coni-Istat evidenziano che per 100 uomini che svolgono un'attivita' sportiva ci sono soltanto 70 donne", afferma Bracco. "Per noi e' importante che sia presto raggiunto l'obiettivo della parita', cosi' come auspichiamo che cresca la percentuale complessiva degli italiani che si dedicano allo sport in modo continuativo, che oggi si attesta appena al 22%. Troppo poco". Purtroppo, aggiunge Graziottin, "ancora oggi la maggioranza dei genitori considera lo sport, specialmente nelle ragazze, un fattore accessorio della loro crescita, o addirittura una perdita di tempo rispetto allo studio. Tanto che il oltre il 70% dei ragazzi abbandona l'attivita' sportiva dopo la puberta'".

Nell'anno in cui il progetto 'Giovani & Sport' di Bracco festeggia il suo decennale, il gruppo che con questa iniziativa ha coinvolto decine di scuole e 15 societa' sportive per un totale di 4 mila ragazzi tra i 5 e i 18 anni, rafforza il suo impegno su questo fronte. Sul binomio scuola-sport, osservano sia le atlete che i promotori dell'iniziativa, c'e' ancora molto da lavorare. "Basti pensare che nel Nord Europa le ore di educazione fisica sono 12 a settimana. Un'enormita' rispetto all'Italia", osserva una storica campionessa italiana, l'ex cestista Mabel Bocchi.

"E' fondamentale - conclude Vezzali - la figura del genitore per la crescita sportiva dei figli. Bisogna parlare a loro che sono quelli che devono portarli a fare sport, ma anche alle scuole. Alcune non agevolano le attivita' sportive e questo non credo sia giusto. Lo sport serve alla formazione del ragazzo. In questo campo bisogna cercare una collaborazione sempre piu' forte fra Coni e ministero dell'Istruzione".

Fonte: Adnkronos Salute