Il business si tinge di rosa negli Usa. Sarà perchè hanno la solidarietà delle altre donne, sarà perchè talvolta può risultare più difficile dire loro di no, fatto sta che cresce il numero delle donne imprenditrici "fai-da-te". Benestanti, con master e curriculum professionali di tutto riguardo alle spalle, sono molte le donne americane che si lanciano in nuovi business con l’aiuto di fondi privati reperiti tra amici e familiari.
Si tratta dei cosiddetti ’Angel Investor’, investitori non professionali che dispongono di un’esperienza pluriennale di gestione: l’investimento sarà in denaro e l’investitore privato si impegnerà a utilizzare abilità personali ed esperienza per garantire un 35-40% di ritorno sul capitale investito.
Secondo i dati del Centre for Venture Research, circa due terzi delle donne imprenditrici che chiedono contribuiti per investimenti di questo tipo lo ottengono. È il caso di Sarah Endline che ha ottenuto un finanziamento da 1,5 milioni di dollari da "Golden Seeds", uno dei primi gruppi ’angel’ d’Oltreoceano in prima fila nel sostegno alle iniziative rosa, per ingrandire il suo gruppo dolciario. Mba ad Harvard alle spalle, una carriera nel marketing da Yahoo Inc prima di lanciarsi nel mondo delle caramelle nel 2005, Endline ha praticamente preso i suoi finanziator per la gola con la sua idea: un cioccolatino da una caloria. Alliance of Angel, primo gruppo del Nordamerica del settore presieduto da una donna, Catherine V. Mott, nel 2010 ha registrato un recordi di 10,3 milioni di dollari di investimenti in 33 start-up. E i risultati del settore incoraggiano ulteriormente gli investimenti al femminile.

Fonte: Centre for Venture Research