L’ambiente ideale per un bambino? Una casa dove i genitori abitano insieme e lavorano entrambi. Si’.
Avere una mamma che lavora (non necessariamente a tempo pieno) non solo non danneggia la prole: puo’ avere effetti positivi.
Forse i bambini posso anche imparare qualcosa dal lavoro delle loro mamme ( e dei loro papà). Ve ne siete accorti?
A sostenenerlo e’ uno studio realizzato dal University College di Londra assieme all’Economic and Research Council per il quale sono stati eseminati i problemi comportamentali e cognitivi dei bambini di 19.000 nuclei familiari e relazionati all’impiego professionale materno e paterno.
Secondo i ricercatori la fascia piu’ a rischio e’ quella dove in casa c’e’ un unico genitore. Quando e’ la mamma a guadagnare (piuttosto che il padre) il figlio maschio puo’ accusare qualche problema, soprattutto nello sviluppo sociale.
La femmina, invece, si trova perfettamente a proprio agio. Anzi, per lei, il cosiddetto modello tradizionale, padre in ufficio tutto il giorno e madre a casa, non e’ particolarmente indicato. Stando allo studio e’ associato a maggiori disturbi.
Non bastera’ probabilmente una ricerca a mettere a tacere i sensi di colpa che puo’ provare chi la mattina affida i figli a tate ed asili per recarsi in ufficio, ma i riscontri dell’equipe del UCL rimettono in discussione una teoria che forse e’ stata accettata con troppa facilita’, ovvero che l’unica soluzione ottimale, per un bambino, sia stare a casa con la mamma, magari frustrata perche’ con la maternita’ ha dovuto rivedere obiettivi professionali, orari, attivita’. A sentire lo studio non e’ vero.
Al bambino, soprattutto femmina, fa bene anche avere una mamma che lavora. Come ha fatto notare l’Economist, la ricerca ha i suoi limiti. Sono state interpellate solo famiglie bianche, in piu’, in Inghilterra, le donne che pur avendo figli lavorano sono essenzialmente middle class. Le osservazioni sul comportamento dei figli, infine, sono state fatte dalle mamme, non da esperti indipendenti.
La ricerca comunque e’ una piccola rivincita per chi si fa in quatto per lavorare e allo stesso tempo non mancare alle tappe importanti, dall’insediamento all’asilo, alle recite, al primo dente che cade, e che inevitabilemente perde qualcosa.
E voi, siete pronte per la fine delle vacanze? Come vi state organizzando per tornare al lavoro... E a scuola?

Di Paola De Carolis
Fonte: La Ventisettesima Ora