Il 70% dei manager e imprenditori pianifica programmi di welfare aziendale nei prossimi anni: i costi restano un ostacolo (indagine Edenred).

In azienda, imprenditorimanager e dipendenti – sono tutti d’accordo: i piani di welfare aziendale non sono abbastanza sviluppati e bisognerebbe potenziarli nei prossimi 2-3 anni. Lo ha rilevato Edenred, fornitore di buoni e carte di servizio (marchio Ticket Restaurant). Dopo una prima inchiesta effettuata fra i dipendenti, ha successivamente preso in esame il punto di vista di imprenditori e manager, con unaindagine affidata ad Astra Ricerche (panel di circa 400 aziende, italiane e multinazionali).

Il 45% degli industriali e dei dirigenti ha dichiarato di non essere soddisfatto dei propri piani di welfare aziendale (fra i dipendenti, la percentuale di insoddisfazione era del 48,7%, dunque abbastanza simile), e il 70% pensa di svilupparne nei prossimi 2-3 anni.

I servizi che al momento vengono offerti più frequentemente sono, nell’ordine, buoni pasto o mensa (79%), flessibilità (orario ridotto o telelavoro, 58%), assistenza medica o burocratica (36%), servizi di conciliazione casa-famiglia (23%),benefit ricreativi e culturali (19%), servizi di mobilità (13%).

Era già emerso nella precedente indagine come ci sia un divario fra i desiderata dei dipendenti e le opportunità che le aziende effettivamente offrono.

Imprenditori e manager dichiarano di aver il preciso scopo di migliorare il clima aziendale (86%), e accrescere la soddisfazione delle risorse umane (55%), aumentare la produttività (51%), raccogliere vantaggi d’immagine (50%) puntando sull’apprezzamento interno ed esterno (ad esempio in materia di CSR –Corporate Social Responsabilty).

Nel progettare nuovi piani di welfare aziendale, emergono una serie di difficoltà, che le aziende evidenziano. Innanzitutto,i costi, che rappresentano un freno per il 55% degli intervistati, soprattutto in considerazione del perdurare di una lunga crisi economicache incide parecchio sui budget destinati a formazione e cura del personale.

Un altro ostacolo è rappresentato da problemi pratici e logistici (38%).

Le due indagini fanno emergere come i dipendenti siano più critici dei loro capi sulla capacità di individuare e soddisfare le reali esigenze dei lavoratori. Questo problema è sottolineato dal 38% dei dipendenti, contro il 22% di imprenditori e dirigenti. Il che suggerisce come ogni iniziativa potrebbe essere preceduta da un’adeguata fase di ascolto.

«Attraverso questo ricerca abbiamo raccolto la voce delle imprese» commenta Graziella Gavezzotti, presidente e Ad di Edenred, secondo la quale «l’indagine conferma che la richiesta di servizi di conciliazione fra vita privata e vita lavorativa non è attualmente soddisfatta dalle aziende, nonostante sia il principale desiderio dei lavoratori». «Il tema del welfare aziendale sta entrando con forza nell’agenda delle priorità» aggiunge Enrico Finzi, sociologo e presidente di Astra Ricerche, che aggiunge: «aumenta la consapevolezza di imprenditori e top management della cruciale importanza della serenità, della motivazione e della identificazione, almeno parziale, dei dipendenti con la propria impresa al fine di ottenere un’adeguata produttività».

Fonte: PMI.it