La 34enne Hina Rabbani Khar, la prima donna a capo della diplomazia di Islamabad (è stata nominata 10 giorni fa), ha conquistato la stampa indiana mercoledì a New Delhi. Più che ai colloqui di pace tra India e Pakistan (la ragione della sua visita), i giornali di entrambi i Paesi si sono interessati ai suoi abiti e accessori: agli occhiali da sole Roberto Cavalli, alla collana di perle e (soprattutto) alla borsa Birkin di Hermès in pelle nera (vedi foto all’interno del post). «Raffinata… classica… splendida», commentava il Daily Times di Lahore, mentre la blogger pachistana Amara Javed sosteneva che Hina è «più glamour di Kate Middleton». «Bomba pachistana atterra in India» (in questo caso bomba sexy) titolava il Mumbai Times, «è un’arma di distrazione di massa» per l’Hindustan Times, mentre i designer indiani la definivano la nuova musa dopo Michelle Obama e Carla Bruni. Solo qualcuno ha obiettato che «indossare una borsa da 10 mila dollari forse non è un’ottima idea in un Paese devastato» dalla guerra e da recenti catastrofi naturali: per la giornalista Sagarika Ghose, della tv Cnn in India, «Hina Rabbani Khar è bellissima, ma ovviamente è parte di una élite pachistana distaccata dal popolo».

Per l’articolo che ho scritto per il Corriere di oggi, ho chiesto anche un parere a Mehreen Kasana, blogger e disegnatrice pachistana ventenne popolarissima tra i giovani. “Vorrei che la stampa in entrambi i Paesi le prestasse il rispetto che merita – mi ha detto -, anziché trasformarla in un “oggetto” e mettere in dubbio la sua professionalità sulla base del sesso” (o dell’età: è la più giovane deputata nella storia del Paese). Insomma, “giudicatela, per quello che vale”, propone Mehreen. Proprio per questo, però, un’altra giornalista, Huma Imtiaz, è critica su Foreign Policy. Non basta la notizia che una donna è diventata ministro in Pakistan per esultare, spiega.

Hina non è arrivata così in alto per carisma o abilità politica — osserva Imtiaz — ma perché viene da una famiglia di proprietari terrieri della provincia del Punjab. Tre figli, master in economia alberghiera conseguito negli Usa, «se ne intende in quel settore perché al suo ristorante “Polo Lounge” di Lahore si mangia benissimo». Ma non ha mai fatto campagna per il seggio in parlamento, che ha in pratica “ereditato” dal padre. Alcune donne deputate, e Imtiaz sottolinea che sono oggi il 22% nel parlamento pachistano, si impegnano contro i delitti d’onore, le persecuzioni delle minoranze, fanno campagna elettorale sfidando le minacce di morte, dimostrano di valere al di là del fatto di essere figlie di buona famiglia. Altre no. Il fatto che alcune deputate si trovino in posizioni di potere non significa necessariamente che vi saranno concreti cambiamenti per le donne del Pakistan.
 
Quale sarà il ruolo di Hina Rabbani Khar? “Amministratrice più che visionaria”, secondo Imtiaz. Forse è presto per giudicare. Di certo, comunque, non sarà facile per lei avere un peso in politica estera, un campo in cui le decisioni - in particolare sui rapporti con l’India e gli Usa - sono da decenni controllate dai militari e dall’intelligence.

Di Viviana Mazza
Fonte: La Ventisettesima Ora