altNel mondo informatico con il termine cloud computing si intende letteralmente “nuvola informatica” o anche“elaborazione a nuvola”. Ma cosa significa veramente?

Il cloud computing è un insieme di tecnologie che permette la fornitura di risorse It (information tecnology) attraverso dei servizi accessibili tramite la rete. Gli utenti collegati al Cloud provider (ossia la società, l’ente che fornisce i servizi in cloud computing) possono elaborare, memorizzare, modificare, usare software, gestire progetti spesso utilizzando un semplice browser.

Si può definire ancora meglio come l’insieme di hardware, reti, memoria, servizi, interfacce che si uniscono e combinano per rilasciare servizi accessibili tramite internet. La modalità può essere on demand (servizi su richiesta) e pay for use (pagamento in base all’uso effettivo).
Un gruppo di esperti riuniti della Comunità europea nel report  “The Future of Cloud Computing” , ne dà questa definizione:
“Il cloud computing è un ambiente di esecuzione elastico che consente l’accesso via rete e su richiesta ad un insieme condiviso di risorse di calcolo configurabili (ad esempio rete, server, dispositivi di memorizzazione, applicazioni e servizi) sotto forma di servizi a vari livelli di granularità. Tali servizi possono essere rapidamente richiesti, forniti e rilasciati con minimo sforzo gestionale da parte dell’utente e minima interazione con il fornitore.”
L’elasticità del cloud computing è estesa non solo al nostro computer ma a tutti i dispositivi mobile che usiamo normalmente, dal nostro smartphone al nostro tablet. Potrete accedere al vostro Cloud e quindi ai dati e alle applicazioni che usate con tutti i vostri device e in qualsiasi posto vi troviate.

Questo è uno dei motivi per cui un’azienda, soprattutto quelle con collaboratori spesso in movimento, può scegliere di passare al cloud computing. Prendiamo l’esempio di un’azienda di agenti e venditori: potranno accedere ai loro documenti, alle presentazioni dei loro prodotti, leggere e mandare mail in tempo reale in qualsiasi posto si trovino. I vantaggi per la PMI aumentano nel caso in cui questa decida non solo di usare i servizi cloud per i propri dipendenti ma anche di vendere tali servizi.

In Italia secondo una ricerca effettuata dalla Nextvalue del 2011, aumenta sempre più la consapevolezza dei benefici che può apportare in ambito aziendale l’uso del cloud computing.

Il 40 % del top management ritiene utile e  tattico l‘utilizzo, anche se c’e’ ancora purtroppo un 36% che è indifferente.

Ma vediamo di fargli cambiare idee e analizziamo i vantaggi:
  • Infrastruttura “elastica”: diventa  più semplice supportare una forza lavoro sempre più mobile e favorire la collaborazione fra utenti che si trovano fisicamente in luoghi diversi.
  • Risposte rapide: il cloud consente alle aziende di espandersi facilmente, secondo le esigenze ed i picchi stagionali. In questo modo le aziende sostengono  solo i costi dei servizi che effettivamente utilizzano. Eviterebbero spese per l’acquisto di risorse di calcolo necessarie per far fronte ai picchi di attività.
  • Scalabilità e riduzione dei costi: il cloud è una soluzione scalabile, che non comporta una pesante esposizione economica legata all’acquisto e alla manutenzione delle infrastrutture IT. I servizi cloud sono disponibili on demand, pagati secondo la logica del pay-per-use. In caso di ampliamento della capacità di calcolo o di storage è possibile adottare nuovi applicativi senza dover affrontare investimenti onerosi. – Self service su richiesta- hardware e software necessari possono essere cambiati e modificati semplicemente con un cambio contrattuale, on demand.
  • Migliore livello del servizio It: un guasto al singolo nodo di un sistema non ha alcun impatto sulla disponibilità del servizio e delle informazioni e di implementazione e manutenzione. Non devono settare, installare, configurare e non ho costi di implementazione e manutenzione. Non devono settare, installare, configurare e non ho costi di licenze.
Fonte:  be1 - technology@work