Obbligatorietà del congedo parentale per gli uomini della durata di quindici giorni dopo la nascita del figlio. Divieto di cumulo delle poltrone nei consigli di amministrazione delle società quotate e a capitale pubblico. Sono i due disegni di legge sui quali si concentreranno ora gli sforzi di Lella Golfo, deputato e presidente della Fondazione Marisa Bellisario, dopo i successi dell'approvazione della legge sulle quote di genere nei cda delle quotate e partecipate pubbliche e dopo la grande kermesse del convegno nazionale della Fondazione Marisa Bellisario appena concluso a Milano.

«La mia proposta sul congedo parentale è importante perché aiuta gli uomini a far capire alle imprese che sono indispensabili a casa per la cura dei figli. È in discussione in Commissione Lavoro insieme ad altre proposte che vanno in questa direzione», ha commentato Lella Golfo. «Quanto alla seconda proposta di legge, dopo le quote - ha aggiunto - un anno fa ho pensato che era giusto distribuire gli incarichi, perché anche le donne devono capire che non possono occupare troppe poltrone ma devono lasciare spazio ad altre donne, per far ripartire l'ascensore sociale. La mia proposta prevede il tetto all'incarico in un solo consiglio e un solo collegio».

Meritocrazia e leadership al femminile (continuando la raccolta certificata dai cacciatori di teste dei curricula eccellenti bdi donne che aspirano a entrare in cda), imprenditoria femminile (accogliendo le indicazioni di Bruxelles sul miglioramento degli strumenti come il microcredito, di cui le donne rappresentano il 34% dei beneficiar"), occupazione, welfare.
Queste le quattro priorità individuate dal Manifesto dell'innovazione sociale, primo esempio di co-creazione della Fondazione Bellisario, approvato oggi nel corso del convegno. Una dichiarazione di intenti sul contributo che le associate sono determinate a dare come donne, professioniste, mamme, mogli, figlie, attraverso il metodo già collaudato del network. «Possiamo e vogliamo essere protagoniste del cambiamento», ha detto Lella Golfo. «Il convegno di Milano ha segnato il primo passo della collaborazione con altre associazioni che mi piacerebbe implementare, a cominciare da Valore D», ha annunciato Golfo dando appuntamento a Reggio Calabria con il convegno su donne e ‘ndrangheta il 29 novembre (arricchito da un concorso nelle scuole).

Innovazione sociale che metta la persona al centro, per migliorare la vita delle famiglie italiane. Si è discusso anche di questo nella giornata conclusiva del convegno "Donna, Economia & Potere" promosso dalla Fondazione Bellisario a Milano.

Se dieci anni fa mi aveste chiesto «Sei d'accordo con le quote?», avrei detto «No». Ora, a legge approvata, dopo che l'Abi si è a lungo battuta contro, mi fa piacere sentire dire anche ai banchieri: «Alla fine è servita perché siamo stati costretti a confrontarci tra di noi e stanno uscendo fuori profili eccellenti che c'erano e non avremmo mai tirato fuori in un contesto in cui per il 98% siamo uomini. Il problema è innovare». Così Francesco Boccia, già ricercatore alla London school of economics, membro della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, ha introdotto la tavola rotonda, oggi a Milano.

Come si sta attrezzando la politica per affrontare un periodo che definire complicato sarebbe una blando eufemismo? La risposta al ministro delle Politiche europee Annamaria Bernini. «Abbiamo flessibilizzato il mercato del lavoro - dice - cercando di valorizzare forme di lavoro che consentano di affrontare la vita in maniera compatibile come il part time (insistiamo per la sua defiscalizzazione), sistemi di hardware e software, e l'avvicinamento dei tempi dell'età pensionabile tra donne e uomini, che considero auspicabile. La Commissione europea ci dice infatti che c'è effetto discriminatorio per l'uomo».

L'idea di chiedere alle donne di andare in pensione più tardi per sentirsi come gli uomini non piace all'onorevole Boccia. E non piace alla platea. «Chiedere alle donne di andare in pensione cinque anni più tardi all'improvviso ha senso non se quell'allungamento serve a far cassa - sottolinea Boccia - ma se serve a finanziare forme che consentano alle donne di accedere adeguatamente nel mondo del lavoro. Io pretendo che il numero di asili nido nel mio paese sia uguale a quello dei Paesi scandinavi. Possibile che in alcune regioni italiane il tasso di disponibilità in asilo nido sia pari al 3-4%? E poi ci lamentiamo che le donne non lavorano!».

Cosa fa il Governo? «La settimana prossima sarà approvato in maniera definitiva alla Camera lo Statuto delle imprese che riconosce in maniera molto chiara per la prima volta che l'impresa ha innanzitutto valore sociale in sé. Statuto che introduce ad esempio la semplificazione non come concessione ma come principio fondamentale del Paese, e la partecipazione dell'impresa in maniera attiva a tutte le leggi che riguardano l'impresa stessa». Lo ha annunciato Il vicepresidente della Camera dei Deputati Maurizio Lupi. «Non abbiamo fatto a sufficienza - ha però ammesso - rispetto alla sfida che abbiamo davanti».

La persona è l'unità di misura. Un principio fondante di The Hub, network internazionale con 30 spazi fisici e 5000 persone di provenienze diverse aggregate nel mondo attraverso uno spazio virtuale e anche fisico dove si incontrano, riscoprendo il piacere incontrarsi per condividere un caffè, oltre alle idee e ai progetti Nasce nel boom social network. Con l'obiettivo di promuovere un'economia sostenibile che migliori la vita delle persone.

Fonte: Il Sole 24Ore