ll Consiglio dei ministri ha approvato mercoledì 9 febbraio 2011 un pacchetto di misure per il rilancio dell'economia, che rappresenta un punto di partenza per stimolare la ripresa economica del Paese. Per quanto attiene la deducibilità dell'Irap, tuttavia, il provvedimento non é applicabile ai liberi professionisti (oltre 2 milioni di persone, il 12,5% della ricchezza nazionale), perché inquadra   il lavoro intellettuale come un'attività produttiva assoggettandola quindi  al regime dell'imposta regionale, ma senza far beneficiare i professionisti degli incentivi previsti per gli altri soggetti economici.
Il decreto delegato modifica i meccanismi della deducibilità dell'imposta regionale sulla base «della diversa incidenza che i fattori produttivi capitale e lavoro hanno sulla determinazione della base imponibile dei diversi soggetti a seconda del tipo di attività, del settore produttivo e della dislocazione territoriale». Perciò la deducibilità dell'imposta regionale verrà applicata a secondo delle caratteristiche del contribuente, ma sempre circoscritto all'invarianza dei saldi economici e finanziari delle casse pubbliche.
L'Irap (che ha sostituito l'Ilor nel 1998) rischia quindi di incidere per circa l'8% del reddito professionale. E' la ragione che ha spinto Confprofessionisti, nel quadro del Ddl sull'"Adeguamento dell'ordinamento fiscale ai principi e alle disposizioni di rango comunitario in relazione a una deducibilità parziale delle imposte sjul reddito, a rilanciare la proposta presentata tempo fa a tutti i parlamentari di abolire o ridurre l'Irap per i professionisti più giovani e per le donne.
Intanto il 22 febbraio prossimo la Corte costituzionale si pronuncerà sulla legittimità dei limiti di deducibilità forfettaria del 10 per cento per il costo del lavoro e gli oneri finanziari, dalle imposte sui redditi.

Fonte: Parlamento