Il nascente Governo Renzi dovrà operare su due fronti istituzionali ed economici tanto noti quanto difficili: quello interno e quello europeo. L'obiettivo è tuttavia unico: quello di rilanciare la crescita e l'occupazione italiana nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica secondo le "prescrizioni europee".
Sono tre le priorità di cui tenere conto:

  • La situazione di partenza: È notizia recente che il Pil del quarto trimestre 2013 è salito dello 0,1% sul precedente. Ma bisogna anche considerare che nei sei anni di crisi (2008-2013) il Pil è sceso del 9%, la disoccupazione attuale è salita al 12,7% e siamo al quarto governo della crisi.
  • Le riforme necessarie: è presente una solida base per il rilancio: infatti, nonostante la crisi, l’Italia continua a essere la terza economia dell’Eurozona e la seconda per manifattura. Ciò vuol dire che le imprese il lavoro sono di qualità.
  • La riforma in Europa: L'economia reale industriale e manifatturiera sono considerate molto forti, come dimostrano i dati tra cui un surplus manifatturiero con l'estero che nel 2013 sfiorerà i 95 miliardi di euro. Una fetta notevole dell'industria italiana ha realizzato quello sforzo di ristrutturazione e innovazione reso necessario dalla competitività internazionale e dall'euro forte. Nella tecnologia medio-alta siamo degli attori internazionali. Se con misure fiscali e finanziarie adeguate si generalizzasse sia il livello di tecno-scienza sia gli accorpamenti tra imprese, l'Italia diverrebbe un concorrente temibile per la stessa Germania che per altro superiamo già in alcuni settori.

Fonte: Il Sole 24 Ore