Il Made in Italy sta prendendo la giusta strada:  su 100 piccole e medie imprese italiane, infatti, ben 34 sono presenti sul web e 13 offrono la possibilità di comprare online i loro prodotti. Peccato, tuttavia, che siano solo 4 – limitandoci alle realtà con più di 10 addetti – che vendono almeno l’1% della loro produzione online, contro le 12 francesi e spagnole, le 14 del Regno Unito e le 21 tedesche. Numeri, questi, che fanno il paio con quelli dei consumatori italiani, tra i quali solo 15 su 100 ricorrono al web per i loro acquisti, contro i 56 francesi, i 59 tedeschi e i 68 inglesi.

 Inoltre per le piccole imprese è difficile attuare il passaggio all’e-commerce sia dal punto di vista dell’investimento economico sia da quello della propensione a rivoluzionare le proprie abitudini.
Alcuni soluzioni fattuali sono state prese: nel Decreto del Fare bis, ad esempio, c’è un Fondo Digitalizzazione che offre alle imprese voucher da 10mila euro per migliorare il parco tecnologico (in particolare per acquisto di hardware, software e banda larga o ultralarga) attraverso l’accesso ai fondi europei. Non va infine dimenticato Horizon 2020 dell’UE che ha tra i suoi obiettivi «accelerare lo sviluppo tecnologico e l’innovazione alla base del business futuro, per aiutare le più innovative piccole e medie imprese europee a trasformarsi».

Fonte: Linkiesta