Alessandro AzziRoma, 1 ott - Sempre piu' donne nelle imprese artigiane. E' stata infatti presentata questa mattina a Milano la Ricerca ''E' lei il titolare? Uomini e donne nelle imprese artigiane'' (Edito da Ecra), promossa da Confartigianato Imprese Lombardia e Milano, con il sostegno del Credito Cooperativo e del Corriere della Sera.

L'indagine, curata da Sociologi e Ricercatori dell'Universita' Cattolica di Milano, e presentata alla presenza del presidente dei Federcasse Alessandro Azzi, si propone di sfatare una serie di luoghi comuni e stereotipi sull'imprenditoria femminile, la cui valutazione risente spesso di retaggi culturali del passato, mente l'evidenza dimostra come le aziende gestite da donne (oggi in Italia vi sono oltre 1 milione e mezzo di imprenditrici e lavoratrici autonome, di cui 400 mila nel solo settore artigiano) hanno punti di forza originale che possono rivelarsi fattori competitivi importanti non solo per le aziende stesse, ma piu' in generale in chiave di sviluppo locale e di antidoto alla crisi.
Nel suo intervento Azzi ha messo in luce alcuni aspetti salienti della ricerca: la ''differente'' capacita' di relazione delle imprese femminili, un approccio piu' partecipativo verso i collaboratori, uno stile piu' cooperativo nella gestione, ha detto. Per Azzi infatti ''e imprese femminili dimostrano una maggiore vitalita' in questa fase di crisi, come anche una maggiore resilienza. Giocano, in questo caso, le capacita' tutte femminili di gestire contemporaneamente i diversi aspetti della vita e del lavoro, ma anche una maggiore concretezza''.

''Il tema dell'accesso femminile al lavoro - ha proseguito Azzi - non e' piu' solo un argomento che riguarda le parita', ma piu' in generale, lo sviluppo del nostro Paese''. ''Una impresa vince, ha proseguito, quando e' armonica al suo interno ed attiva processi di inclusione; al tempo stesso quando e' capace di interpretare i bisogni dei propri consumatori venendo incontro alle loro esigenze. In altre parole quando sa essere cooperativa come stile ed approccio ai problemi''.

Sul tema specifico dell'accesso al credito, che per le imprese femminili rappresenta ancora uno svantaggio competitivo rispetto alle aziende gestite da uomini, Azzi ha ricordato come, soprattutto in questo contesto, occorre essere in grado di avere un approccio qualitativo al problema ed affinare la capacita' di relazione e delle soft information, cosa che le BCC per il loro essere, attraverso i soci, espressione delle comunita' locali, riescono a fare bene, da sempre''.

A corredo di questa affermazione, Azzi ha presentato anche i dati del sostegno del Credito Cooperativo al settore artigiano: una ''relazione di simpatia'' (le BCC sono di fatto le ''Pmi'' del credito e condividono territori, situazioni e problemi con le imprese artigiane). Oggi, i prestiti delle BCC alle imprese di settore - che sfiorano i 12 miliardi di euro - rappresentano il 22,4 per cento del totale; una percentuale che cresce ancora fino a toccare il 33,6 per cento nel Nord Est ed il 78 per cento nel solo Trentino.

A margine della presentazione milanese e' stata esposta la mostra ''La sfera della creativita''', realizzata dalle donne imprenditrici di Confartigianato Milano Monza e Brianza. Una esposizione collettiva composta da una molteplicita' di sfere, una per ogni partecipante al progetto, lavorate con tecniche e materiali quotidianamente utilizzati in azienda: la reinterpretazione del proprio mestiere, il ''riciclo'' in arte e design dell'artigianato.

Fonte: ASCA