Dopo la crisi economica, le PMI italiane si sentono ancora perseguitate dall’incertezza finanziaria. Per il 29% di esse la sfida più impegnativa del 2010 è stata proprio quella di operare in un quadro economicamente insicuro. Per un altro 29% è stata quella di trovare nuovi potenziali clienti e per il 25% quella di reperire
finanziamenti. Ma, nonostante le difficoltà, c’è un cauto ottimismo su crescita e accesso al credito per il 2011e la convinzione di essere comunque migliorate “grazie” alle difficoltà degli ultimi anni. Sono alcuni dei risultati di un indagine condotta dalla rivista americana Forbes Insight in collaborazione con il Consiglio nazionale dei
commercialisti italiani e con gli istituti dei commercialisti britannici e canadesi, in sei Paesi: oltre all’Italia, Canada, Cina, Singapore, Sudafrica e Regno Unito. 
Dall’indagine risulta come, mentre le PMI degli altri Paesi coinvolti sembrino ormai guardare ad una nuova crescita post-ripresa, quelle italiane tendono ancora a lottare per superare gli effetti della recente crisi economica. Inoltre, tra quelle dei Paesi che hanno partecipato all’indagine, le PMI italiane hanno dichiarato la minore crescita del fatturato negli ultimi dodici mesi. Complessivamente, solo il 24% di esse dichiara di aver fatturato di più nell’ultimo
anno. Il 34% ha indicato un calo, mentre per il 42% esso è rimasto sostanzialmente invariato. Timori, poi, vengono espressi sulla solidità del proprio capitale: il 45% delle imprese intervistate dichiara di non essere sicuro di avere risorse finanziarie adeguate a superare un’eventuale nuova crisi.
Per il 2011, però, il 41% delle imprese interpellate si attende un fatturato in crescita (per il 43% resterà invariato, solo per il 16% si ridurrà ulteriormente). Le PMI italiane che prevedono una crescita nel 2011, ritengono che essa sarà guidata in egual misura (33%) dalle vendite di prodotti o servizi già esistenti e dal miglioramento della loro qualità. Per il 30% la crescita sarà dovuta ad una maggiore presenza su Internet, mentre per il 28% ad alleanze strategiche. Nonostante le difficoltà, inoltre, le nostre imprese sostengono di essere state costrette dalla recessione a migliorarsi. Il 71% ha dichiarato di pianificare ora le proprie attività in modo più efficace, il 57% ritiene di sapersi gestire meglio rispetto a quanto avveniva prima della crisi e il 60% ritiene di trovarsi in una posizione più solida.

Fonte: Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti e Revisori Contabili