L’astrofisica Sandra Savaglio era finita sulla copertina di «Time» come simbolo della fuga dei cervelli.

Il suo volto, nel 2004, era finito sulla copertina del settimanale americano «Time» come simbolo dell’emigrazione degli scienziati europei. Quasi dieci anni dopo, l’astrofisica cosentina Sandra Savaglio è pronta a fare ritorno a casa. Il Consiglio d’amministrazione dell’Università della Calabria, ateneo nel quale Savaglio ha studiato e si è laureata, ha deciso di procedere alla chiamata diretta della studiosa come professore ordinario di Astrofisica. E lei non si è fatta pregare: «Vengo dal paese economicamente messo meglio per il finanziamento alla ricerca (la Germania). E decido di andare in un posto economicamente depresso. Ad Arcavacata (è il luogo dove ha sede l’ateneo calabrese) c’è un dipartimento di Fisica che è un gioiellino per l’università, un fiore all’occhiello per la regione e per il Paese. Un ambiente che conosco bene e a cui sono legata da quando ho iniziato a studiare fisica». Per riportare Savaglio a queste latitudini, l’Università della Calabria ha utilizzato la normativa nazionale che prevede la possibilità di chiamare «studiosi stabilmente impegnati all’estero in attività di ricerca o insegnamento a livello universitario da almeno un triennio, che ricoprono una posizione accademica equipollente in istituzioni universitarie o di ricerca esteri».

LA CHIAMATA DIRETTA - La decisione conclude una procedura cominciata più di un anno e mezzo fa, quando il dipartimento di Fisica dell’Unical aveva proposto l’assunzione senza selezione. La proposta del dipartimento di Fisica era stata successivamente approvata dal Senato accademico alla fine del mese di giugno 2012 e trasmessa al ministero dell’Università e della Ricerca scientifica che, dopo la valutazione positiva di una commissione sulla qualità del lavoro scientifico svolto, ha autorizzato alla fine di ottobre la chiamata diretta, mettendo a disposizione la metà dei fondi economici necessari. Attualmente la studiosa, 46 anni, lavora al Max-Planck Institute di Garching in Germania e in precedenza è stata allo Space Telescope Science Institute di Baltimora negli Stati Uniti e prima ancora, dal settembre 2001 a febbraio 2006, presso la John Hopkins University della stessa città. Ha svolto, a partire dal 1994, un’attività di ricerca estremamente rilevante sulla cosmologia ed in particolare sulle galassie distanti, sulla storia dell’arricchimento metallico dell’universo e sui raggi gamma. Su questi temi ha prodotto oltre 100 lavori su riviste internazionali, citati più di tremila volte. Alcuni dei suoi lavori particolarmente significativi sono stati pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, come «Nature» e «Astrophysical Journal». Per il rettore dell’Unical Gino Crisci «Sandra Savaglio potrà contribuire a sviluppare il settore dell’astrofisica, già molto attivo nel nostro ateneo, dove appunto la nostra ricercatrice si è laureata». La scienziata, però, mette subito le cose in chiaro: «Mi aspetto di avere a disposizione delle risorse umane (ovvero studenti e giovani ricercatori), e per quello non c’è crisi economica che regga. In Calabria le risorse umane nel campo della ricerca scientifica di base ci sono, molto più che in Germania».

Fonte: Corriere della Sera