Sviluppati a Napoli dall'Enea, ecco i sensori a portata di bici per monitorare in modalità crowd lo stato dell'aria in città e individuare i percorsi più puliti.

Lei si chiama «Monica» e in un futuro neppure troppo lontano ci accompagnerà, con tutta probabilità, nelle nostre passeggiate cittadine. Ma non temano fidanzate e mogli, Monica non è un’avvenente fanciulla bensì un sistema ad alta tecnologia utile per il «Monitoraggio Cooperativo della Qualità dell’aria». La nuova piattaforma, sviluppata alle falde del Vesuvio dal centro di ricerche Enea di Portici, rappresenta lo sviluppo dei sistemi di monitoraggio dei gas vulcanici, delle prime centraline wireless. Il prototipo è stato presentato in questi giorni alla comunità scientifica italiana in occasione del Convegno Nazionale Sensori e ha riscosso numerosi apprezzamenti anche al meeting, tenutosi a Cambridge, del progetto comunitario coordinato dall’Enea EuNetAir «European Network on New Sensing Technologies for Air-Pollution Control and Environmental Sustainability», che si occupa appunto di nuove tecnologie per il controllo della qualità dell’aria.
Come funziona il «naso elettronico»

Monica permette di identificare le aree a maggiore concentrazione d’inquinamento e, attraverso un sistema integrato di geolocalizzazione, permette di condividere le informazioni registrate attraverso i tradizionali social network. Sarà così possibile scegliere percorsi alternativi per ridurre al minimo l’esposizione a sostanze nocive. Un sistema, inoltre, davvero alla portata di tutti, perché si tratta di un sistema multisensoriale portatile a basso costo, leggero, basato su paradigmi open source, che può essere facilmente installato all’interno di uno zaino o collegato al manubrio della bicicletta, e che attraverso un’applicazione per smartphone, perfettamente integrata con le centraline installate nel Sistema di Monitoraggio Ambientale (cioè Simona), garantisce un costante monitoraggio della qualità dell’aria su tutto il circuito cittadino.

L’interazione con i cittadini

Innovazione tecnologica ma anche partecipazione e condivisione, sono questi gli ingredienti che potrebbero rendere Monica uno strumento indispensabile nel prossimo futuro: la caratteristica essenziale, infatti, è quella di permettere al cittadino un approccio più consapevole e partecipativo al problema del monitoraggio della qualità dell’aria, nonché dell’esposizione personale, per favorire comportamenti virtuosi per una mobilità più sostenibile. Nei prossimi mesi il sensore del programma verrà sottoposto ad un delicato processo di calibrazione e validazione per aumentarne la precisione nelle misurazioni di modo da restituire indicazioni sintetiche quanto precise sulla qualità dell’aria e sulle quantità di inquinanti atmosferici presenti nei luoghi in cui si trova il suo utilizzatore.

Fonte: Corriere della Sera