Il cantiere svelato a 400 giorni dalla manifestazione. La presidente Bracco: «Non sarà una fiera, si vedrà il saper fare del nostro Paese».

«Bisogna che le persone colgano l’aspetto positivo di questo grande evento. Le inchieste non devono demotivare e togliere l’attenzione positiva che Expo merita da tutto il Paese. Abbiamo un governo pieno di giovani e di energie, Expo e in particolare il Padiglione Italia puntano proprio a valorizzare giovani e nuove energie. A maggior ragione, non dobbiamo perdere questa occasione». A 400 giorni esatti all’apertura di Expo, nel pieno di un’inchiesta che, con mille distinguo, ha allungato ombre sull’esposizione che l’Italia dedica al tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita , la presidente della società e commissario del Padiglione Italia, Diana Bracco, visita il cantiere. Gli operai sono al lavoro, i camion entrano ed escono, le ruspe sono in azione: il decumano, l’asse principale su cui i Paesi costruiranno i loro padiglioni, ha ormai preso forma. Ci sono già una parte delle tende (realizzate con un tessuto speciale, testato dal Politecnico, che protegge dall’acqua ed evita il surriscaldamento) che copriranno questi spazi. Il terreno dove a giorni arriveranno le squadre tedesche per iniziare il lavoro è perfettamente recintato. All’inizio di ogni spazio ci sono già i cartelli e la bandiera del Paese ospitato. E, aspetto che sta a cuore alla presidente Bracco, sono concluse le fondamenta di Palazzo Italia. Il cronoprogramma di questa struttura, come spiega il responsabile del procedimento, l’ingegner Antonio Acerbo, «non può sgarrare di un minuto. Entro fine agosto devono essere completati i 9 mila metri quadrati lungo cui si snodano i cinque piani». Poi, si procederà con le opere murarie e le finiture. Infine, dal febbraio 2015, si penserà agli allestimenti interni.
 
Per raggiungere l’obiettivo, i turni delle squadre di cantiere ormai sono allungati fino alle 20-21 e, in prospettiva, si andrà oltre con l’impianto di illuminazione che si sta predisponendo. Al momento sono al lavoro una trentina di operai che, nei momenti di apice, diventeranno anche 140-150, con doppi turni compresi il sabato e la domenica. Al di là del Palazzo Italia, il Padiglione conta poi su altri 15 mila metri quadrati del cardo, il lato su cui si presenteranno le Regioni e le città d’Italia. Diana Bracco ci tiene a precisare: «Non sarà una fiera, ma un racconto emozionale del saper fare del nostro Paese». Immagini, suggestioni e storie, insomma, per offrire al mondo una visione della qualità italiana per la salute e lo stile di vita, rafforzando insieme la vocazione turistica del nostro Paese.
 
Partendo dall’ingresso Sud, ecco il cammino che i visitatori potranno fare: sulla destra, una grande mostra sul corpo umano, presentata dal Museo della Scienza e della Tecnica che si conclude con la presentazione della dieta mediterranea. Di fronte, gli spazi che raccontano le varie filiere alimentari e l’area gestita dalla Coldiretti con i prodotti delle nostre terre. Avanti, sempre a destra, abbiamo gli spazi delle regioni e delle città e il grande stand dell’eccellenza italiana: il vino e l’olio. In fondo a questo lato, ecco il padiglione dell’Unione Europea, che presenterà tra l’altro una grande mostra sul pane e che verrà anche questo realizzato dall’impresa cui è stato affidato il Palazzo Italia. Palazzo che sorge esattamente di fronte e che sarà il polo di maggiore attrazione turistica. I due estremi del cardo sono altrettanto significativi: ad Ovest, infatti, c’è un ingresso (quello che verrà utilizzato soprattutto dai bus turistici). Sul fronte opposto ci sono la Lake Arena e i padiglioni di alcuni Paesi importanti e attrattivi: Francia, Germania e Israele.
 
Partito dal «concept» di Marco Balich, Palazzo Italia riprende la forma del nido (che nutre e accoglie) e richiama al concetto dell’albero della vita. All’interno di un’intelaiatura intrecciata, il visitatore si muoverà in un percorso obbligato lungo il quale si mostrerà la potenza della «bellezza» e del «saper fare» del nostro Paese, l’area dove il cibo si collega al design e lo spazio di Women for Expo . Al culmine, sulla terrazza, un maxi ristorante aperto anche alla sera accoglierà i visitatori per un’esperienza sensoriale e di gusto. Diana Bracco insiste: «Il Padiglione Italia ospiterà anche duemila eventi nei sei mesi di esposizione: culturali, ricreativi, scientifici e siamo sicuri che sarà per tutti questi motivi il padiglione più visitato». La Bracco è serena anche per quello che riguarda il rispetto dei tempi e la correttezza dei procedimenti: «Mi fido ciecamente dei nostri uomini. Dormo fra due guanciali».