Mostre multimediali al Te o alla Ragione sui prodotti tipici. Benedini: «Sarà fondamentale la giusta comunicazione».

Work in progress. Lavori in corso, insomma. Le iniziative mantovane legate all’Expo 2015 costituiscono al momento attuale un enorme cantiere fatto di molti addetti ai lavori, tantissime idee e la speranza di concretizzarne il maggior numero possibile. Con un vincolo importante: la scarsità di fondi a disposizione. «Ma alcuni progetti saranno a costo zero» assicura Gian Paolo Benedini, il coordinatore della programmazione per conto del Comune di Mantova e della Camera di commercio, che ha pronto un opuscolo, chiamato appunto Work in progress che elenca 22 possibili realizzazioni in vista dell’appuntamento che dal 1° maggio del prossimo anno, per sei mesi, porterà a Milano l’esposizione universale, focalizzata sui temi “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Diciassette di questi progetti hanno base nel Mantovano, altri due direttamente nella sede dell’Expo, a Rho/Pero, i restanti tre a Milano. La programmazione nasce da due tavoli di lavoro con base in via Calvi, alle quali ha partecipato anche la Provincia: quello agroalimentare con la partecipazione delle associazioni agricole, quello del turismo col mondo di industria, commercio e artigianato.

La città intelligente. «Mantova è già stata più volte all’avanguardia in fatto di modernità - sottolinea Benedini - ai tempi dei Gonzaga e ai primi del 1900. Potrà esserlo anche ora come smart city». Il riferimento è ad alcuni progetti di Tea, a partire da quello che collocherà in 29 Comuni 55mila punti luce intelligenti che, oltre a consentire il risparmio energetico, potranno accumulare informazioni su tutto quanto avviene sul territorio, con collegamento wi-fi, rimandandole alle singole amministrazioni. «È un progetto a costo zero che si può porre all’attenzione del mondo - afferma l’architetto -, l’installazione del genere più ampia che si conosca. E poi Tea, sul fronte dell’innovazione può giocare anche le carte di teleriscaldamento, teleraffreddamento, limitazione delle dispersioni in acquedotto».

Piattaforma galleggiante. Una piattaforma di 60 metri quadrati ancorata sul lago di Mezzo (o Inferiore) per ospitare presentazioni e video legati all’Expo: il progetto del Politecnico di Milano è stato affidato all’architetto portoghese Souto de Moura costerebbe 450mila euro. La Camera di commercio ne ha stanziati 50mila, tra gli altri firmatari del protocollo d’intesa (Comune, Provincia, Parco del Mincio, Confindustria), non sembra ci sia la corsa ad aggiungerne. «Per ora si è parlato molto del contenitore e poco del contenuto - rileva Benedini -. E cosa ne sarà della piattaforma alla fine dell’Expo? Diventerà come il Cubo di piazza Sordello?». Più esplicito, in materia, Matteo Lasagna presidente di Confagricoltura Mantova, che si è astenuta sul contributo camerale: «Non ne vedo l’utilità - spiega -, quei soldi possono essere investiti per portare i turisti a Mantova».

Il turismo. Sì, perché la speranza è che l’Expo, che dovrebbe portare a Milano 20 milioni di visitatori, possa rappresentare l’occasione per rilanciare il Mantovano come meta turistica. In settimana si terrà un incontro con i vertici di Explora, la società costituita tra Regione, Expo, e sistema camerale per valorizzare al massimo l’offerta turistica lombarda. «Possiamo sfruttare la nostra posizione a metà strada tra Venezia e Milano - sottolinea Benedini - con percorsi legati al Po, al Garda. Percorsi “lenti”, che utilizzino, l’acqua, la bicicletta, il treno». E certo, se si utilizza il treno, il percorso per Mantova non potrà essere veloce. Proprio per questo, è allo studio, in collegamento con una società specializzata piemontese, un collegamento Milano-Mantova e ritorno con un treno-ristorante. Partenza al mattino da Milano, viaggio no stop con possibilità di mangiare e fare acquisti a bordo, ritorno alla sera. Una sperimentazione potrebbe essere avviata in occasione del prossimo Festivaletteratura. I menu sarebbero legati ai prodotti tipici mantovani, cambiando ogni mese.

Prodotti tipici. Non va dimenticato, infatti, che al centro dell’Expo 2015 c’è l’alimentazione, E in questo campo Mantova è una provincia all’avanguardia. Allo studio c’è quindi una serie di mostre multimediali, da allestire nelle Fruttiere di palazzo Te o a palazzo della Ragione: protagonisti, di volta in volta, i suini, il latte, il riso, il melone, il vino. Contestualmente, si inviteranno i ristoratori a proporre menu collegati al prodotto di turno.

Rho e Milano. Quello che accadrà realmente a Mantova potrà essere proposto virtualmente all’Expo. In proposito, ci sono contatto per una presenza nel padiglione di Israele. E di certo Mantova sarà rappresentata nel padiglione Italia grazie a Unioncamere Lombardia. Saranno invece all’insegna di cibo, moda e design gli eventi previsti su Milano, nelle show room delle aziende mantovane, ma anche con Isabella e Beatrice d’Este, due sorelle che a Mantova e Milano hanno dettato i costumi del tempo.

Verso il 2015. Il programma verrà ora monitorato nel corso di incontri periodici. «Vedremo quali soluzioni potranno essere sostenute dal territorio - rileva Benedini -. L’Expo è una grande occasione anche per le imprese. Il Comune, invece, metterà in campo le sue capacità di relazione per mantenere le relazioni esterne. Soprattutto - conclude l’architetto - non dobbiamo dimenticare che tutti i progetti andranno fatti conoscere all’esterno in un momento in cui tutti vorranno fare la stessa cosa. La giusta comunicazione sarà fondamentale».

Fonte: Gazzetta di Mantova