Secondo lo scenario messo a punto dalla società americana di sicurezza Web Incapsula, il 61,5% del traffico online non è prodotto da utenti reali ma da bot, ossia programmini – buoni o cattivi – che compiono azioni automatizzate. 

Dall’analisi dei contenuti dei siti internet per una più raffinata indicizzazione sui motori di ricerca agli attacchi DdoS fino al furto di informazioni e dati sensibili. Comunque sia, gli esseri umani sono ormai in minoranza, la Rete è in mano a un’altra specie, tutta informatica. Fra le varie categorie di bot maligni ce n’è una che preoccupa gli analisti: quella classificata come “altri imitatori”. Produce il 20% del traffico in Rete ed è costituita da bot programmati ad hoc con l’obiettivo di farsi passare per altri bot buoni e infiltrarsi nei sistemi di sicurezza di siti e network.

Fonte: Repubblica.it / Tecnologia