Tra le recenti disposizioni legislative finalizzate al sostegno dell'apprendistato, nel comparto artigiano e non, è stata altresì introdotta - sulle assunzioni avvenute dal 1° gennaio 2012 ed entro il 31 dicembre 2016 - l'esenzione di ogni contribuzione dovuta all'INPS, per la quota a carico del datore di lavoro, per i primi 3 anni di rapporto di lavoro dell'apprendista, dipendente da imprese con occupati fino a 9 dipendenti.
Relativamente a quanto sopra, la Claai (Confederazione libere aziende artigiane a cui aderiscono anche l'Unione artigiani di Milano, e di Monza e Brianza) ha constatato l'esistenza di indirizzi interpretativi tra la Direzione del Ministero del lavoro e quella dell'Inps che, anche se ancora non sono stati formalizzati, riterrebbero che questo sgravio contributivo del 100% possa costituire un illegittimo "aiuto di Stato" (intendendosi per tale ogni forma di aiuto, di origine statale, che possa procurare un vantaggio alle imprese di una determinata nazione rispetto ad altre, con un impatto sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati membri della Comunità Europea).

In sostanza, c'è il rischio che, per intervento della stessa Comunità Europea, l'Italia possa essere costretta ad abrogare la disposizione in parola, annullando il beneficio dell'esenzione contributiva di cui trattasi, con effetto retroattivo al 1° gennaio 2012, obbligando le imprese al versamento della contribuzione non pagata all'Inps. D'altronde, sulla norma legislativa in parola, ad oggi l'Istituto previdenziale non ha ancora emanato la relativa circolare applicativa.

Ecco perché la Claai, e quindi l'Unione artigiani della provincia di Milano, e Monza e Brianza, invitano le imprese aderenti a non avvalersi dell'esenzione contributiva fino all'emanazione di comunicazioni ufficiali da parte del Ministero competente o dell'Inps.

Fonte: Unione Artigiani della Provincia di Milano