Un bambino su sei passa molto più tempo tra social network e chat piuttosto che davanti a un romanzo

MILANO - Meglio la rete dei libri: un bimbo su sei passa sempre più tempo a messaggiare con gli amici e a spedire mail o a chattare sui social netwotk come Facebook e Twitter. A lanciare l’ennesimo allarme è uno studio dell’inglese National Literacy Trust su oltre 18mila bambini fra gli 8 e i 17 anni di 111 scuole della Gran Bretagna, che pare confermare i risultati di un sondaggio internazionale dell’anno scorso, che aveva visto la Gran Bretagna scendere miseramente dal 17° al 25° posto nella classifica mondiale dei libri letti dai lettori più piccoli.

NEANCHE UN LIBRO -
E a guardare i numeri di questa nuova ricerca, la preoccupazione degli esperti sembrerebbe fondata, visto che il 13% del campione ha ammesso di non aver aperto libro il mese scorso (sebbene il 28,9% dica di averne da 11 a 50 in casa) e che quasi un bambino su cinque ha raccontato di non aver mai ricevuto un libro in regalo, mentre uno su otto non è mai entrato in una libreria e oltre il 7% non ha mai visitato una biblioteca. «Le persone che non leggono in giovane età rischiano di trasformarsi in adulti con gravi problemi di alfabetizzazione – ha detto il direttore dell’ente, Jonathan Douglas, alla – ecco perché fare in modo che questi ragazzi amino la lettura è il modo migliore per trasformare le loro vite e per dare loro opportunità ed aspirazioni».

COLPA DELLA TECNOLOGIA -
Stando ai risultati dello studio, la frequenza di lettura diminuirebbe sensibilmente con l’aumentare dell’età, al punto che i 14-16enni eviterebbero i libri dieci volte in più dei ragazzini delle elementari. E la spiegazione al trend sarebbe presto trovata: «La tecnologia ha ormai invaso la vita degli adolescenti – ha spiegato ancora Douglas - condizionandone così anche le scelte di lettura. Non a caso gli sms sono la forma di comunicazione scritta più letta dai bambini di ogni età, seguiti dalle mail e dai social network».

CARTA ED EBOOK -
Ma a ribaltare il pessimismo inglese ha pensato l’ultimo Kids & Family Reading Report della casa editrice Scholastic: lo studio, condotto tra i ragazzi americani fra i 5 e i 17 anni, voleva analizzare la diffusione dell’ebook fra i giovanissimi e se il 60% degli intervistati ha ammesso interesse per questo genere di dispositivo di lettura, ben il 62% ha comunque sottolineato di preferire sempre la lettura «su carta».

L'AIUTO DEL WEB -
Ma c’è di più. Proprio la facilità di navigazione sul web permetterebbe ai ragazzi di cercare e trovare online le informazioni relative ai libri che stanno leggendo: pensate alla saga di Harry Potter e ai forum ad essa dedicata, dove i lettori si scambiano impressioni e giudizi via chat. E il web offre anche lo spunto per nuovi acquisti in libreria, senza dimenticare il proliferare di siti specializzati nella vendita di libri. Cartacei. Eppure la rete continua a non piacere a tanti, fra questi al 91enne autore di Fahrenheit 451, Ray Bradbury, che nel luglio del 2009 tuonava contro Internet, accusandolo di essere «senza senso e una grossa distrazione, perché non è una cosa reale come un libro». Insomma, il dibattito resta sempre aperto. 

Fonte: Corriere della Sera