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Venerdì, 25 Marzo 2011 08:17

Banche, finanziarie e centrali rischi private possono verificare i dati degli utenti, chiedendo conferma al nuovo archivio centralizzato del ministero dell'economia; previsto l'obbligo di inviare copia scritta del contratto all'indirizzo anagrafico del consumatore. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 23 marzo 2011 il provvedimento che modifica la normativa di recepimento della direttiva 2008/48 (decreto.legislativo n.141 del 2010), istituendo un sistema pubblico di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al cosiddetto furto di identità di persone fisiche o giuridiche (utilizzo indebito di dati personali, occultamento parziale di identità).

Gli operatori economici chiederanno il riscontro dei dati raccolti e il sistema confronterà questi dati con quelli detenuti da organismi pubblici e privati. Si potrà chiedere conferma dei dati presenti nei documenti di identità, partite IVA, codici fiscali e documenti che attestano il reddito e dati relativi alle posizioni contributive
previdenziali ed assistenziali. Gli enti pubblici e privati saranno obbligati a rendere disponibil i dati per il confronto: e in questa previsione normativa sta il coordinamento con la legislazione sulla privacy. Il controllo dell'identità non sarà gratuito: sarà l'operatore economico a dover sostenere i costi, stabiliti con decreto ministeriale, anche se prevedibilmente saranno spalmati sui consumatori e utenti.

Ulteriori informazioni disponibili qui.