Stampa
Giovedì, 06 Febbraio 2014 08:35

Anche se con ritardo si comincia in Italia ad aprire una riflessione sul recente voto del Parlamento europeo in materia di protezione sociale del lavoro autonomo e sulle eventuali conseguenze.
Infatti la stragrande maggioranza degli eurodeputati ha approvato un testo che chiede maggiori tutele per i lavoratori indipendenti, l’incentivazione di forme di mutuo soccorso, la lotta contro i falsi rapporti autonomi e implicitamente auspica un aggiornamento delle cultura statistica per monitorare il fenomeno dei free lancers.

 Del resto ben il 15% dell’occupazione totale della Ue è costituito da lavoratori autonomi, perciò senza un’adeguata rivisitazione del welfare il rischio futuro di povertà per queste figure professionali è molto elevato.
Si fatica tuttavia a riconoscere piena dignità al lavoro autonomo continuativo e non è un caso che la maggior parte delle proposte di riforma o semplificazione normativa si muova con l’idea di assimilarlo a quello dipendente. È arrivata invece l’ora di riconoscere le differenze e muoversi di conseguenza. Sul piano legislativo ma prima ancora in termini di policy e individuazione di strumenti secondo welfare.

Fonte: La Nuvola del lavoro