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Mercoledì, 02 Maggio 2012 15:07
Al via un progetto UE per l’incremento delle capacità e della presenza delle donne nella piccola e media imprenditoria italiana.

Donne e impresa
 - Donne e imprenditorialità, un binomio che ancora stenta a decollare, ma che ha a suo carico un insieme di iniziative volte a incrementare la partecipazione femminile nell’universo delle piccole e medie realtà imprenditoriali italiane. Tant’è che è di questi giorni la notizia della messa in atto di un progetto europeo che ha ottenuto l’approvazione della Commissione Ue e ha come partner italiani le commissioni Pari Opportunità di Agci, Confcooperative e Legacoop, nonché diverse organizzazioni cooperative. 'Donne attive nelle Pmi: pratiche innovative di promozione della donna co-imprenditrice nelle Pmi europee e nelle relazioni industriali' è il nome del progetto è si pone molteplici obiettivi, tutti convogliati verso una maggiore e consapevole presenza femminile nel campo imprenditoriale. Dunque, il piano approvato avrà il compito di incrementare nelle donne che aderiranno le capacità e le competenze imprenditoriali e manageriali, quindi anche di gestione e decisione in seno all’impresa; parallelamente si andrà a operare altresì nel campo delle pari opportunità e delle uguaglianze di genere intavolando percorsi in grado di far aumentare la presenza femminile nei consigli di amministrazione e di trovare soluzioni ottimali al problema sempre attuale della conciliazione tra lavoro e famiglia, onere quasi sempre posto sulle spalle delle lavoratrici. 
I punti e gli obiettivi - A ben vedere, il progetto promosso dalla Commissione europea mira a rimuovere le barriere della disparità tra l’universo maschile e quello femminile che è a sua volta sottolineato dal raccapricciante dato esposto dall’Eurobarometro, secondo il quale “il 76% degli europei ritiene che le donne abbiano meno libertà di battersi per delle posizioni di responsabilità a causa del carico famigliare”. Pertanto, il progetto si muove su due versanti: da un lato, esso promuove il ruolo delle donne nelle situazioni di gestione e amministrazione dell’impresa, nonché la loro presenza nei Cda; dall’altro versante, il progetto Ue traccia le coordinate di un welfare volto a trovare un punto d’incontro tra gli oneri professionali e quelli familiari. Innanzitutto, s’intende che gli obiettivi stabiliti dal progetto prendono le mosse da un’attenta analisi della vita sociale, in particolare della condizione delle donne lavoratrici nei mercati del lavoro di Italia, Spagna e Francia. Proprio il focus sull’Italia, quello che maggiormente ci interessa, ha rivelato che su 1.200.000 unità occupate nelle 43.000 cooperative che hanno aderito all’Alleanza delle cooperative italiane, ben il 53% è rappresentato da donne, percentuale che raggiunge il 60% se si considerano altri settori, quali ad esempio quelli inerenti al sociale. Dunque, tali dati mostrano come laddove vi sia un reale interesse alla conciliazione e alla partecipazione, è possibile che si ottengano risultati soddisfacenti. Proprio per tale ragione, quindi, il progetto ha anche come obiettivo quello di spianare la strada alle donne che aspirano a fare imprenditoria offrendo adeguati pacchetti formativi, criteri innovativi per accedere ai Cda è strumenti di sostegno per una sana mediazione tra famiglia e lavoro. 

Altri progetti – Ma quello promosso dalla Commissione europea non è l’unico progetto all’interno dell’orizzonte lavorativo e imprenditoriale femminile. In quanto le diverse associazioni che lo hanno appoggiato hanno parallelamente messo in cantiere diversi altri programmi mirati a realizzare un solido sostegno alle donne imprenditrici. Ad esempio, l’Agci oltre ad aver dato vita alla coordinamento Donne Agci, ha anche avviato il “Progetto per lo sviluppo della dirigenza istituzionale femminile” al fine di potenziare il ruolo delle donne nelle cooperative del circuito. Così come Confcooperative ha istituito il programma “Fil. Famiglia, Impresa, Lavoro” con l’obiettivo di creare un sistema utile per conciliare lavoro e famiglia promuovendo una cultura family friendly. “Valorizzazione delle risorse umane in ottica di genere” è invece il progetto allestito da Legacoop che, coinvolgendo ben 17 cooperative italiane, si è posto come obiettivo quello di valorizzare la donna nella sua valenza di risorsa umana.