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Venerdì, 21 Giugno 2013 16:37
altCoraggio, impegno, tenacia, creatività e passione sono gli ingredienti base della ricetta degli imprenditori immigrati premiati il 20 giugno a Roma, nell'ambito della quinta edizione del MoneyGram Award, il Premio all'Imprenditore Straniero dell'Anno 2013 ideato e organizzato da MoneyGram, società leader nelle settore delle rimesse. Ben 13 i Paesi di provenienza rappresentati dagli imprenditori immigrati finalisti, eterogenei per settori di attività e dimensioni di impresa: cosmetica, distribuzione, artigianato, ristorazione, servizi, mediazione culturale e assistenza all'educazione. Piccole, medie e grandi imprese condotte da titolari stranieri, integrate nel tessuto italiano, che offrono ormai prospettive di lavoro concrete anche agli italiani.
Gli immigrati rappresentano una realtà imprenditoriale e socio-culturale sempre più radicata nel nostro Paese.
Si tratta di quasi 500.000 imprese cresciute di circa 24.000 unità nel 2012 rispetto al 2011 che "partecipano, producono, pagano le tasse, ben 7 miliardi a cui si aggiungono 6 miliardi di versamenti Inps" – come ha ricordato Indra Perera, presidente Cna World Roma e membro della Giuria di esperti del mondo economico, finanziario e accademico che ha selezionato i 6 vincitori di quest'anno. La giuria è presieduta da Natale Forlani, direttore generale della Direzione dell'Immigrazione al ministero del Lavoro e composta da Maria Cristina Bertellini, vice presidente Piccola Industria Confindustria, Maria Fermanelli vice presidente Cna Italia, Franco Pittau presidente Centri Studi e Ricerche Idos-Dossier Statistico Immigrazione, Alessandro Plateroti vice direttore Sole 24 Ore, Carlo Alberto Pratesi docente di marketing alla Facoltà di Economia, Università Roma Tre.
L'imprenditoria immigrata, nonostante gli effetti negativi della crisi, è dinamica e propositiva, crea ricchezza, occupazione e rappresenta un ammortizzatore sociale. Dalla ricerca effettuata sugli imprenditori stranieri candidati al Premio emerge una forte motivazione verso il raggiungimento di risultati concreti, la focalizzazione sulle proprie capacità imprenditoriali e sui bisogni del cliente; al tempo stesso emerge il valore della cooperazione e dell'etica, sia quella del sacrifico ma anche del rispetto e fiducia nei confronti dei propri collaboratori.
Analogamente abbiamo condotto una ricerca tra il 7 e l'11 giugno su un gruppo di 521 imprenditori, liberi professionisti, dirigenti e quadri direttivi attraverso il Panel High Quality Gruppo 24Ore. Questi in sintesi i risultati alle domande poste. Da oggi alla fine del 2013, qual è la tua visione-previsione della situazione italiana, economia, lavoro e consumi nel complesso e della tua situazione personale di imprenditore e/o manager? 
Gli imprenditori immigrati intervistati risultano più positivi e ottimisti rispetto a tutte le 3 categorie di Top Professional intervistati. Su una scala da 1 a 10, la media dei voti degli imprenditori immigrati sulla situazione italiana è 5,8 e 7,5 sulla situazione personale. Decisamente più pessimisti gli imprenditori, i liberi professionisti e i direttivi italiani che in media hanno espresso voti insufficienti - 3,7 e 4,8 - sia sulla situazione italiana che personale.
 
La previsione per il prossimo biennio? Prevale l'ottimismo tra gli Imprenditori Immigrati: la situazione economica italiana migliorerà per il 53% e per ben il 73% migliorerà anche la situazione personale. Imprenditori, liberi professionisti e direttivi italiani percepiscono entrambe le situazioni con meno ottimismo e fiducia: per il 25% la situazione italiana peggiorerà e per il 17% peggiorerà anche la propria situazione personale. Per il 36% la situazione italiana rimarrà stabile. C'è per fortuna un 34% che prevede un miglioramento della situazione italiana e un 30% che prevede un miglioramento della situazione personale.
I fattori critici per il successo della tua impresa/lavoro nei prossimi anni. Tra gli 11 fattori considerati, l'imprenditore immigrato mette al primo posto le proprie capacità imprenditoriali, al secondo posto il ruolo dei lavoratori e al terzo la stabilità del governo italiano. Gli imprenditori italiani distribuiscono le responsabilità su più fattori, con una lieve tendenza a privilegiare elementi in qualche modo esterni alle loro possibilità. Al primo posto mettono l'impatto del sistema fiscale e al terzo posto il clima di fiducia generale del Paese. Rispetto agli imprenditori immigrati, danno meno rilevanza al ruolo dei lavoratori e più rilevanza al ruolo dell'Europa.
In conclusione, creare un'impresa in Italia in questi anni è stato per gli imprenditori immigrati molto faticoso ma anche ben ripagato, non solo in termini economici ma anche di riscatto e di orgoglio, con un derivato di entusiasmo e passione che sono di esempio per tutti e che alimentano un sano ottimismo profittevole.
 
Da cinque anni, MoneyGram cerca l'Imprenditore Straniero dell'Anno, ovvero l'imprenditore o imprenditrice, che saprà meglio rappresentare i valori del Premio. Tutti gli imprenditori stranieri in Italia che hanno creato una propria attività nel settore commerciale, industriale e dei servizi o sono titolari di un'associazione No Profit, possono proporre la propria candidatura e partecipare alle selezioni per diventare Imprenditore Straniero dell'Anno. 
Sono stati assegnati cinque premi di categoria, per la Crescita del Profitto, l'Innovazione, l'Occupazione, l'Imprenditoria Giovanile, la Responsabilità Sociale e un premio Assoluto.

Fonte: Il Sole 24 ore